Perché quando si parla di libertà nel cibo il pensiero va alla tavola che scioglie lo stress del giorno, a quei momenti di gratificazione nei quali ci liberiamo dalla formalità per abbandonarci a relazioni di amicizia, simpatia, amore, famiglia.
Meglio senza i legacci di diete che mortificano la varietà.
La pizza è esemplare: piatto unico nei momenti di libertà per antonomasia, simbolo di alimentazione informale che nel tempo si è raffinata fino a lambire il mondo della cucina. La pizza è da sempre un gesto di libertà semplice, popolare, alla portata di tutti.
La prossima edizione di Identità Milano dà però lo spunto per guardare da un altro punto di vista il tema della libertà, usando la pizza per stimolare a un utilizzo più responsabile e sostenibile degli ingredienti di una cucina.
È così, il lunedì di Identità di Pizza sarà un percorso attraverso i lieviti e gli impasti che di volta in volta diventano dolci, pani, pizze e anche ricette che nascono dal loro riutilizzo.
Nel pomeriggio Lello Ravagnan, Massimo Giovannini e Giuseppe Rizzo saranno i protagonisti di una trilogia costruita da Federica Racinelli e Corrado Assenza per Università della Pizza sul riutilizzo degli impasti per associare alle loro pizze un antipasto, un primo e un dolce.
Il cornicione che diventa cannolo, il raviolo di lievito madre e le palline di plum-cake saranno i primi gesti di una pizza che finalmente si libera dalla gabbia del suo nome.
Piero Gabrieli
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=566
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
Iscriviti e ricevi le novità nella tua email.