Come quello di Bioesserì: ristorante biologico (certificato) con sede a Palermo e a Milano. La prima: città di origine dei Borgia brothers. La seconda: città adottiva dei due fratelli, visto che Vittorio si è laureato in Economia alla Bocconi e Saverio in Ingegneria Meccanica al Politecnico.
Ed è proprio Bioesserì Brera - posizionato nell’intellectual zone della metropoli - a ospitare un tris di incontri con la pizza contemporanea d’autore.
Quella colta, meditata e realizzata con prodotti di vera eccellenza. A partire dalle farine. Tutte macinate a pietra e tutte firmate Petra, la griffe deluxe di Molino Quaglia. L’azienda di Vighizzolo d’Este (nel Padovano) con la quale le tre serate - tutte di lunedì - sono organizzate.
Ecco allora il primo appuntamento:
l’11 dicembre. Alla regia: l’executive director Giacomo Cannici. Chef resident: Federico Della Vecchia, radici ischitane e una lunga esperienza in Italia e all’estero.
Guest chef: Ruggero (detto Lello) Ravagnan, patron del Grigoris di Chirignago (Mestre), poco lontano dalla laguna della Serenissima. Un cognome greco Grigoris. Legato a un affare non andato in porto anni e anni fa sull’isola di Patmos, nel Dodecaneso.
Lello sognava di aprire lì la sua pizzeria. Poi - per nostra fortuna - l’inaugurò nella veneziana terra. Nutrendo di naturalità, artigianalità e personalità uno spazio dinamico e vivace. Seguendo la filosofia dell’alta qualità e della massima digeribilità. Un pensiero che mister Ravagnan porta a Milano. Per una cena all’insegna del made in Italy.
Incipit con la pizza di farro monococco, provola di bufala, alici e patate siglata dal resident Federico. Per un inizio decisamente mediterraneo e campano.
A seguire? Il tris di Ravagnan:
Pizza W Pino Spanu, omaggio sardo che inanella bottarga di muggine di Cabras, carciofo crudaiolo e buccia d’arancia essiccata;
Pizza Baroletta, con mugnoli selvatici, cappero candito, foglia del cappero e Baroletta (pancetta cotta, marinata nel Barolo e affumicata di Gran Dock);
nonché Pizza Joselito, con crema di nocciole delle Langhe, mascarpone e cacioricotta.
E per concludere: bon bon di tiramisù by Della Vecchia e panettone con pesche settembrine e rabarbaro canditi by Ravagnan. In onore del Natale.
Nei calici?
Le vibrazioni jazz dell’elegante Franciacorta Extra Brut bio di Corte Bianca, summa di chardonnay (95%) e pinot nero (5%);
l’energia del Sauvignon “Barchetta” 2015, figlio del vigneto Zitelle di Meroi, a Buttrio, nei Colli Orientali del Friuli;
la nobiltà dello Champagne Premier Cru Blanc de Blancs Larmandier-Bernier “Longitude”;
e l’aromatica dolcezza del Moscato d’Asti “Sant’Ilario” 2016 di Ca’ D’Gal, maison di Santo Stefano Belbo.
La cena ha inizio alle ore 20.30 e ha un costo di 40 euro a persona.
Da segnare in agenda le altre due date. Il 18 dicembre arriva infatti Gennaro Nasti, direttamente da Paris e dal suo Bijou.
Mentre il 15 gennaio tocca a Massimiliano Prete, al timone di Gusto Madre (ad Alba) e di Gusto Divino e Teatro del Gusto (a Saluzzo).
Cristina Viggè
fonte: http://www.fuorimagazine.it/blog/shooting/?permalink=brera-e-larte-contemporanea-della-pizza
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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