Ma il 28 e 29 novembre ha fatto il suo ingresso trionfante al Carrousel du Louvre – spazio polifunzionale all'interno del polo museale - anche un altro prezioso simbolo del made in Italy: la pizza. «La Véritable Pizza», erano intitolati i due atelier dedicati alla pizza napoletana inseriti nel programma parigino de Le Strade della Mozzarella con protagonisti Salvatore Salvo e Franco Pepe, introdotti da Enzo Vizzari.
L'evento era inserito all'interno del programma del Grand Tasting enologico curato da Michel Bettane e Thierry Desseauve, e oltre alla pizza e alla Mozzarella di Bufala Campana Dop c'erano grandi vini di Francia e d'Italia, pasta di Gragnano, pomodoro del piennolo del Vesuvio e San Marzano.
Ma la pizza è stata la vera protagonista della manifestazione. Sold out i laboratori dei pizzaioli italiani, che hanno portato nella capitale francese la propria maestria illustrando tecniche e prodotti e facendosi portavoce dei rispettivi territori e dell'Italia intera.
Apprezzatissime le pizze sfornate - la Margherita con mozzarella di bufala e San Marzano per Pepe e la Margherita con bufala e pomodoro del piennolo del Vesuvio per Salvatore Salvo – anche grazie al forno elettrico trasportabile della Izzo Forni, con base in biscotto di Sorrento per garantire la cottura ottimale anche in trasferta.
Gran finale, poi, il 29 sera alla pizzeria La Famiglia, uno dei tre indirizzi cittadini dei Rebellato, con la partecipazione anche di Enzo Coccia e del pizzaiolo “residente” Gennaro Nasti, introdotti da Luciano Pignataro:
i parigini sono stati definitivamente conquistati da pizze fritte, pizze a libretto e “cosacche” a cui Nasti ha affiancato una goduriosa pizza “internazionale” con pomodori San Marzano infornati, mozzarella di bufala campana, foie gras e schiuma di latte di bufala.
Insomma, una bella sferzata di orgoglio per la pizza, grazie alla prima tappa europea – altre ne seguiranno a Ginevra e Londra - della manifestazione gastronomica che si svolge ogni anno a Paestum.
Questa volta è toccato alla tradizione napoletana, ma anche le altre “scuole” della pizza made in Italy fanno parlare di sé in tutto il mondo, dalla Francia all'Australia.
Luciana Squadrilli
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=480
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