Speciale era il motivo che il 31 luglio li ha portati all’Apogeo di Massimo Giovannini: raccogliere fondi per sostenere l’associazione Tutte giù per terra promossa da Francesca Martinengo che ha scritto sul retro del menù: «tuttegiuperterra non è un semplice hashtag. Per me è una parola portafortuna, per noi una parola d’ordine. Io sono Francesca e soffro di paraparesi spastica genetica. Ovvero, per qualche – a me oscuro motivo -, forse il karma, forse nella mia vita precedente mi sono macchiata delle peggio nefandezze. Insomma, dicevo, per qualche ragione sconosciuta, nel mio Dna un gene ha subito una mutazione per cui sono affetta da questa malattia rara che gradualmente irrigidisce i muscoli delle gambe».
Appuntamento con Contaminazioni di pizza in via Pisanica 136, numero civico non facile da trovare in verità perché è lì vicino al casello autostradale, vedi tutto, locale, parco e parcheggio, ma poi devi imboccare una strada laterale. La seconda volta è tutto più semplice.
Giovannini ha coinvolto un pokerissimo di suoi colleghi a iniziare da Graziano Monogrammi (lo ritroviamo alla Divina Pizza a Firenze). Quindi Paolo Pannacci, della pizzeria Lo Spela a Greve in Chianti, e Giovanni Santarpia che ha radici campane e che dal 2015 si è trasferito a Firenze, Santarpia è scritto sull’insegna. Due gli ospiti d’eccezione: Franco Pepe di Pepe in Grani a Caiazzo (Caserta) e Renato Bosco di Saporè a San Martino Buon Albergo (Verona).
Due anni fa, Giovannini, Monogrammi, Pannacci e Santarpia hanno fondato Pizza & Peace, sodalizio che intende «promuovere i lievitati di qualità, la formazione e l’informazione sulle pizza». Tutto questo, tutti loro assieme. Non si muovono separati. Ha detto Giovannini: «Non intendiamo mettere paletti di sorta al prodotto pizza, è universale e come tale deve restare». Niente guerre di religione tra Sud, Centro e Nord, tra Napoli e Roma, tra Napoli e il Veneto, tra l’Italia e il mondo. A me piace molto, ma so bene che non piace a tutti.
Sono state servite cinque pizze, quattro annunciate e una quinta a sorpresa. Prima in tavola La nostra margherita su impasto di Santarpia con i tre amici a collaborare per il cielo: Mozzarella fiordilatte, pomodorino del Piennolo al profumo di basilico, foglie di basilico fritto e polvere di Piennolo.
E’ stata poi la volta della Gourmet con base curata da Giovannini, e di nuovo i tre restanti colleghi a preoccuparsi del top: Crema di zucchine dell’orto, concassé di pomodoro tondo maturo, tartare di gambero rosso di Mazzara del Vallo e gocce di crema di zenzero.
Terza bontà nel segno di Franco Pepe e la sua Sensazioni di Costiera con aglio disidratato, peperoncino, prezzemolo, pomodoro ramato cuore di bue, acciuga di Cetara, limone tipo Amalfi.
Con la quarta la firma di Renato Bosco: Pizza in pala con formaggio Straccon veronese, mortadella Igp al pistacchio di Bronte e germogli di Vene Cress.
A quel punto riecco Pepe , affiancato da suo figlio Stefano, con l’inattesa ma graditissima pizza Crisommola, dal nome di un’albicocca tipica delle pendici del Vesuvio abbinata a ricotta, zest di limone, foglie di menta, olive disidratate e nocciole tostate.
Infine, chi, presente o assente che fosse l’ultimo lunedì di luglio a Pietrasanta, volesse sostenere la onlus Tutte giù per terra può fare una donazione tramite bonifico bancario grazie all’Iban IT38 O030 4801 0000 0000 0092 171. Attenzione per favore: quel segno dopo IT 38 è la lettera O, non uno zero.
Paolo Marchi
fonte: http://www.identitagolose.it/sito/it/209/17477/mondo-pizza/contaminazioni-per-una-giusta-causa.html
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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