La storia di Farina Petra® e l’iniziativa di filiera “Adotta un Raccolto”
"Sto vivendo le ultime settimane con un gusto nuovo e inaspettato, che mai avrei pensato di riscoprire dopo ben 12 anni di lavoro nella comunicazione web. “Eat like an Italian” e la fame di contenuti dei miei primi lettori mi stanno portando in giro, alla scoperta di storie e di prodotti davvero interessanti!
Ed è così che una recente serata al ristorante si è conclusa con… un rientro alla base, abbracciata a una pagnotta di quasi 2kg!
Il ristorante in questione è il Sestogusto di Torino, che propone le pizze e i lievitati “gourmet” dello chef Massimiliano Prete. Sul finire di un’ottima cena in compagnia di amici, la manager di sala mi ha invitata a provare un pane fatto con una farina speciale che si chiama Petra®: 'Gisella, devi provare questo! Ti lascio un dépliant che spiega cos’è'.
From farm to fork, per davvero!
E se ogni chef, pasticcere, panificatore o pizzaiolo, potesse scegliere esattamente la sua farina e dove il frumento dovrebbe essere coltivato? Se fosse possibile seguire passo passo tutto il processo, dal campo alla tavola?
Questo è esattamente ciò che sta dietro al pane che ho preso a Sestogusto. La farina, che si trova sotto l’etichetta Petra® Evolutiva, è stata scelta e coltivata appositamente per Massimiliano Prete – uno dei partecipanti al progetto “Adotta un raccolto”.
Una storia davvero bella da raccontare, perché coinvolge attivamente tutta la filiera. E perché dimostra che tracciabilità e trasparenza sulle origini di ciò che mangiamo non sono utopie, ma un obiettivo raggiungibile.
Questo lungo viaggio completamente documentato, infatti, ha portato questa farina unica dalla Sicilia (dove la materia prima è stata coltivata dagli agricoltori dell’Associazione Simenza – Cumpagnia Siciliana Sementi Contadine), fino al Piemonte.
Farina Petra®, frumento e agricoltura sostenibile made in Italy
Nord e sud Italia, mano nella mano. Il frumento utilizzato per produrre la Farina Petra® arriva dalla Sicilia e dal Veneto, ed è lavorato dai mugnai veneti Quaglia.
Le sementi usate sono grani antichi, ma le tecnologie e la ricerca per arrivare al prodotto finito sono assolutamente all’avanguardia – dalla selezione delle varietà più resilienti fino alle tecniche di macinazione, che (per chi si interessa al consumo consapevole) sono spiegate molto bene sul loro sito web.
Una vocazione all’innovazione nel settore food, quella di Molino Quaglia, che va oltre il proprio ambito produttivo. L’azienda è infatti partner anche di In Cibum Lab, un incubatore di start-up nel settore gastronomico attivo nel Sud Italia a supporto di nuove iniziative imprenditoriali".
Gisella Gallenca
fonte: https://www.eatlikeanitalian.it/blog/approfondimenti/farina-petra/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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