Ad esempio, è giunto nelle campagne di Ascoli Piceno e in quelle di Rieti, grazie a Mirko Petracci e a Gabriele Bonci, che sta lavorando in sinergia con l’agronomo Luca Rando. In tal modo si sperimenta l’adattamento della popolazione di grano tenero evolutivo anche in altri territori italiani. Al fine di avere una mappatura completa”, precisa Luca Giannino, al coordinamento di un’iniziativa in netta crescita. Anche dal punto di vista concettuale.
“Il termine progetto viene addirittura superato. Preferiamo parlare di gruppo. In un progetto gli attori partecipano, quasi da elementi esterni. In un gruppo invece tutti gli attori sono protagonisti. Agricoltori, molitori e artigiani sono parte attiva e interattiva. Perché insieme si può capire come seminare meglio, macinare meglio e lavorare meglio un cereale.
E magari si può scoprire o riscoprire una varietà agricola nuova. Da coltivare in prossimità della propria pizzeria, della propria pasticceria o del proprio panificio. Avendo così il proprio frumento, ma condividendo con tutti virtù, criticità, difficoltà e possibili soluzioni.
L’obiettivo? Costruire una carta delle popolazioni di grano evolutivo e delle nuove varietà. Per avere un sempre più ampio ventaglio di possibilità”, continua Giannino.
“In questo modo si raggiunge l’apice dell’artigianalità: fare e offrire un prodotto unico, esclusivo, altamente distinguibile. Perché fare un prodotto che cambia non è una cosa negativa. È un valore”, dichiara Chiara Quaglia...
Leggi l'intero Articolo>Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
Iscriviti e ricevi le novità nella tua email.