Il messaggio dell’ottava puntata di Milano Golosa risuona forte e chiaro. Ancora una volta al Palazzo del Ghiaccio, dal 12 al 14 ottobre. Ancora una volta sotto la guida di Davide Paolini, il Gastronauta.
Un’edizione in cui l’ecologia sposa l’energia gastronomica ed enologica. Un’edizione biocompatibile, completamente plastic free. Visto che la plastica è abolita: dai pack, dagli allestimenti e persino dall’acqua. Grazie alle borracce distribuite durante la manifestazione e messe a disposizione da Celli Group, da sempre attento al bere responsabilmente. Facendo attenzione all’ambiente.
Tematiche, quelle relative al riciclo, al saggio utilizzo e al non spreco del cibo, affrontate anche nel corso di dibattiti e masterclass durante la tre giorni. Che elegge a protagonisti ben duecento artigiani del gusto. Ambasciatori di terre, di tradizioni e di un’agricoltura green, sensibile al benessere del Pianeta.
Qualche nome? Eccolo. L’organic farm Zolla 14 (di Carbonera), con le sue mele, le sue pesche, i suoi ortaggi e la sua birra al radicchio rosso di Treviso tardivo;
la maison brindisina Calemone, che produce olio extravergine e pomodoro fiaschietto (un Presidio Slow Food), lavorando a stretto contatto con la Riserva Naturale Torre Guaceto;
BambùBio, che dà vita a prodotti alimentari a base di un super food quale il germoglio di bambù;
l’Erba del Chianti, specializzata nella lavorazione della canapa, pronta a trasformarsi in olio, pasta, birra e creme cosmetiche; e il caseificio reggiano I Sapori delle Vacche Rosse, celebre per i suoi rari e pluripremiati formaggi.
Non da ultima l’azienda naturalistica La Vallata (sulle pisane colline di Lajatico), capeggiata dal folle contadino sognatore Carlo Giusti. Che mette in carnet il suo prosciutto di piccione, l’antico gallo del Chianti di razza Valdarno nera, la mortadella di chianina e la salamella di pecora zerasca.
Ad animare gli spazi?
Seminari, dimostrazioni e degustazioni. Anche a tu per tu con chef stellatissimi come Giuseppe Mancino del Piccolo Principe di Viareggio; Fabio Pisani de Il Luogo di Aimo e Nadia di Milano; e Umberto Bombana dei ristoranti Otto e Mezzo Bombana di Hong Kong, Shangai e Macau, e dell’Opera Bombana di Pechino. E ancora, Diego Rossi di Trippa, Federico Sisti dell’Antica Osteria Il Ronchettino, Ivan Milani de Al Pont de Ferr, Michele De Liguoro del Rovello 18, Gabriele Faggionato di Carlo e Camilla in Duomo e Wicky Priyan del ristorante Wicky’s.
Orgoglioso di presentare la sua Innovative Japanese Cuisine al pubblico, nell’area show cooking dell’Asian Taste. Una delle grandi novità di Milano Golosa. Che rende omaggio sempre più al valore della condivisione e della contaminazione di saperi e sapori. Grazie alla collaborazione con No Mayo, la guida confidenziale ai ristoranti asiatici in Italia, firmata da Maria Pranzo.
Un padiglione tutto dedicato all’Asia, dunque. Per scoprire le tante virtù delle spezie e i mille volti del sake, in compagnia di Lorenzo Ferraboschi di Sake Company. Per conoscere pregiatissimi tè cinesi, presi per mano da Suili Zhou, titolare del ristorante MU Dimsum di Milano. Per incontrare "La quaglia del mendicante", antica ricetta cinese interpretata da Guglielmo Paolucci, chef del Gong. Per assaggiare il vino cinese Ao Yun, raccontato da un sommo maître e sommelier quale Marco Reitano della Pergola capitolina. E per capire come del tonno rosso nulla vada sprecato. In cattedra: il sushi master Noboyuki Tajiri, pronto a sezionare, seguendo l’arte millenaria del katai, un tonno rosso (by Balfegó - Longino & Cardenal) da cento chili.
Ma non finisce qui!...
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Cristina Viggè
fonte: http://www.fuorimagazine.it/blog/shooting/?permalink=milano-golosa-viaggio-fra-asia-e-isole&fbclid=IwAR3zIIP39hE15HWyKpjFoUnk_G8ts7o6SKl8io1vyof0Nyr6znGRKgTzP-I
Foto di Carlo Baroni, Brambilla-Serrani, Enrica Guariento, Ioris Premoli e Thorsten Stobbe
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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