Preferita non perché la mangio spesso e volentieri quando vado in pizzeria, per inciso questa è una classica al prosciutto cotto con l’extra delle acciughe, ma proprio quella che nasce dai miei ricordi.
E quando ci sono di mezzo emozioni e memorie tutto entra in una dimensione che va ben oltre le categorie del buono e del cattivo.
La mia pizza del cuore non ha né il pomodoro né la mozzarella come ho raccontato qui lo scorso 7 dicembre, e vive di due ingredienti principali, il tonno e le cipolle.
Mia madre la faceva in estate, alla casa al mare di Levanto, e il tonno era quello in scatola e le cipolle basse e bianche che prima passava nell’acqua corrente e poi disponeva sul disco di pane.
Tonno sbriciolato, quindi olive nere - terzo elemento - a cui toglieva il nocciolo e un generoso trito di prezzemolo e basilico. Completava il tutto un giro d’olio prima di portarla a tavola.
Quarant’anni dopo, il team capitanato da Lello Ravagnan, supervisore Corrado Assenza, ha rivisto il mio passato.
Redazione Identità Golose
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=384
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