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PizzaUp/1: studio, comunicazione e identità

A voler stilare un bilancio di PizzaUp, il simposio tecnico sulla pizza d’autore chiusosi a Vighizzolo d’Este, potremmo usare tre parole: studio, comunicazione, identità.

In ordine non casuale, perché è questo il percorso suggerito da Chiara Quaglia e Piero Gabrieli, come sempre organizzatori inappuntabili, ai 58 pizzaioli partecipanti, accomunati dalla voglia di apprendere, scambiare, condividere, con l’obiettivo di dare forma alla pizza del futuro.

Studio innanzitutto, perché tale è stato da sempre il principio cardine di PizzaUp, luogo in cui si viene ad apprendere tecniche, ad approfondire temi, ad analizzare innovazioni.

Ci s’iscrive per una sorta di “aggiornamento professionale “ di altissimo livello e riguardante non il prodotto standard, ma quello d’autore, o gourmand.

Per delineare quindi il percorso futuro della “nuova pizza all’italiana”, da degustazione. Poi, c’è la sempre maggiore necessità di comunicare, sottolineata da Gabrieli: non basta produrre alta qualità, bisogna anche spiegarla, farla comprendere al di fuori dello stretto giro di appassionati.

Perché – è il terzo elemento del trittico del quale vi stiamo parlando – solo così può acquisire un’identità precisa in grado di distinguere la pizza d’autore dalla massa dei prodotti che abbiamo definito standard, ma facilmente potremmo anche chiamarli col loro aggettivo più adatto: mediocri.

E proprio con una forte dichiarazione di alterità rispetto a tanta improvvisazione diffusa nei forni e alle polemiche recenti che ne sono seguite si è chiusa la tre giorni.

I 58 si sono chiamati fuori: le schifezze non sono cosa loro. «Non abbiamo alcuna colpa dalla quale difenderci, non abbiamo nulla dal quale dobbiamo essere difesi. Dobbiamo batterci perché venga riconosciuto il valore di quello che facciamo», ha scandito Simone Padoan, un po’ il loro capofila.

Report ha lasciato l’amaro in bocca, non tanto per la trasmissione in sé, quanto per lo strascico qualunquista che ne è seguito e tutto ha teso ad accomunare, il buono e il cattivo, chi froda e chi, invece, insegue la qualità con determinazione.

Carlo Passera
fonte: 
http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=472

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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