E’ questa la cifra di un evento che vede Chiara Quaglia e Piero Gabrieli (nella foto) impegnati a distribuire consapevolezza a un crescente team di pizzaioli protagonisti di quella che Enzo Vizzari, tra gli ospiti della kermesse, ha chiamato la “nuova pizza italiana”.
La manifestazione trascende ormai i propri confini iniziali, è adesso il nocciolo di competenze e sperimentazioni, un luogo di maieutica relativa a tutto ciò che circonda il mondo della pizza.
Anzi, di più: il panorama si è allargato, i confini sono saltati. Prova di quanto stiamo affermando è che tre gran firme di cucina autoriale sono state al centro di riflettori: Heinz Beck, Nicola Portinari e Piergiorgio Parini.
Loro, fianco a fianco coi pizzaioli, a conferma dello slittamento semantico del termine pizza: da disco tondo d’impasto vagamente gommoso, condito con pomodoro e altro, a qualcosa di diverso.
La nuova pizza italiana, appunto: una rivoluzione che ha in PizzaUp il suo momento anche celebrativo.
Una svolta che piace. Eleonora Cozzella: «Se la vostra qualità facesse rete, coi numeri che hanno le pizzerie, ben superiori a quelli dei ristoranti d’alta cucina, potreste diventare i migliori ambasciatori del patrimonio agroalimentare del Paese».
Gabrieli ha confermato difatti: «Abbiamo scelto in tale ordine i tre temi di quest’anno (dicevamo: nutrizione, energia, territorio) perché insieme formano l’acronimo “net”».
Rete, appunto: «La prossima edizione vedrà i cuochi sempre più presenti. E da domani metteremo tutti voi in rete, in modo da comunicarvi e comunicare all’esterno le tecniche, i prodotti, i risultati. Non sarà un circolo autoreferenziale, ma diventerà polo d’attrazione». Sempre più avanti.
Carlo Passera
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=558
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