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RASSEGNA STAMPA WEB
come e dove Petra arriva in tavola
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Antonio Pappalardo, passione Australia


Vien voglia di chiamarlo “Antonio l’Australiano” per i suoi numerosi viaggi nel Nuovissimo Continente.

D’altra parte lui è così: poliedrico, adrenalinico, fantasioso, ambizioso, mai domo: come quando non si accontentò della solita pizza alla napoletana” servita nel locale di famiglia – origini di Castellammare di Stabia, ma a Rezzato (Bs) da anni – e decise di avventurarsi sui sentieri ancora poco conosciuti della pizza da degustazione.

Ne ha fatta di strada (e di ore di volo) da allora, Antonio Pappalardo: a fine ottobre era di nuovo in Australia, invitato da Stefano Manfredi, che in quel Paese è una istituzione in campo gastronomico e che ha voluto il giovane collega per curare l’apertura della sua nuova pizzeria a Sidney, un locale che si chiama Pizzaperta.

Il binomio Pappalardo-Manfredi si è rivelato fertile e il primo è tornato nel Belpaese con un bel carico di idee.

Ne è seguita la serata Walkabout Pizza alla Cascina dei Sapori, sorta di bilancio dell’esperienza coronato dalla presentazione di una pizza speciale, nata dalla collaborazione tra i due.

Una delizia assai golosa e piaciona: impasto realizzato con farine Petra (Petra 1, Petra 3 e Petra 9), cotto in forno a legna; farcitura con crema di noci macadamia, capasanta grigliata, chips di crudo e crumble di macadamia tostata.

È stato lo zenith di una serata-evento da leccarsi i baffi: dopo un aperitivo con degustazione di alcune delle materie prime selezionate da Pappalardo per i suoi topping, ecco un Panino cotto a vapore (impasto realizzato interamente con farina integrale Petra 9) farcito con baccalà mantecato, crema di cavolfiore e cappero confit dall’aromaticità così intensa da sbaragliare gli avversari.

Poi un’altra pizza da degustazione: impasto realizzato con lo stesso mix di farine della precedente, cottura in forno a legna, farcitura composta da bufala affumicata, broccolo, ciccioli e rapanelli.

Squisito anche l’ultimo assaggio, di pizza in teglia alla romana con impasto ad alta idratazione con farina Petra 3 e cottura in forno elettrico.

Leggero e croccante, dunque, per fare da contrappunto all’eccezionale intensità della farcitura: fiordilatte, guanciale nostrano, stracchino delle pertiche e radicchio tardivo.


Carlo Passera
fonte: 
http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=480

Foto da pagina Facebook (ndr)

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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