Ma l’amore, si sa, alle volte ci mette lo zampino, ed è per seguire la sua compagna che Antonio qualche anno fa ha deciso di trasferirsi a Lucca.
Per cinque anni ha lavorato in vari ristoranti della lucchesia, fino a quando non ha deciso di mettersi in proprio. Ma chiunque si sarebbe aspettato da lui l’apertura di un ristorante è rimasto decisamente sorpreso: Antonio ha deciso infatti per un cambio di carriera con questa nuova attività. Nuova, ovviamente, dal punto di vista imprenditoriale, perché Antonio in realtà bazzica coi lieviti sin dai tempi della sua giovinezza, con esperienza acquisita durante gli anni di lavoro. Tanto è vero che arrivato a Lucca, forte di un forno a legna nella sua abitazione, ha persino lanciato dei corsi di formazione tramite la piattaforma AirBnB Experience.
A un certo punto, il passaggio alla pizzeria sembrava quasi più una vocazione, una missione da portare a termine. Il locale era già lì, pronto per essere rilevato: l’acquisizione è avvenuta a fine 2019. Già, proprio a pochi mesi dall’inizio di quel periodo infame che avrebbe messo uno stop a tantissime attività.
La pizzeria però non ha mai smesso di lavorare, anzi, si è dimostrata amatissima sulle piattaforme di delivery, diventando sempre più popolare sulle bocche dei lucchesi (grazie anche a piccoli tocchi di marketing di Antonio, come quello di regalare delle fritturine a sorpresa assieme alla pizza).
Per cui, se oggi il locale è tecnicamente ancora un work in progress continuo, con Antonio che continua a renderlo sempre più suo, il forno lavora a pieno regime, e i tavoli non faticano a riempirsi. Anche quelli esterni in una fredda sera di marzo.
Antonio ci ha reso molto semplice la serata degustazione: qualche antipastino di benvenuto, e un quarto di pizza per ognuna di quelle provate, per permetterci di assaggiarne varie dal menu senza appesantirci. Non che ci fosse il rischio, ma andiamo con ordine.
Meno intrisa di besciamella, ma molto più soddisfacente grazie alla panatura, la frittatina di maccheroni fa il paio perfetto con un genuino crocché alla provola. Ad accompagnarli, una piccola montanarina, soffice e dal saporito connubio tra il pomodoro e il parmigiano.
Ma a conquistare la scena, è il trancio di pinsa che ultimamente Antonio sta sperimentando tra i suoi impasti: croccante in superficie ma non troppo, e dal tenero affondo. Opportunamente sormontata da mozzarella, stracciata di bufala, alici, pomodorini gialli, il tutto avvolto da una fresca foglia di basilico a mo’ di copertina. La pinsa non è ancora parte ufficiale del menu, e al momento Antonio la sta valutando per l’asporto, forse per testare ancora di più il riscontro del pubblico. A mio modesto avviso è già pronto, ed è stato un piccolo privilegio aver potuto fare da cavia.
Ma veniamo al piatto forte. Quattro tranci di pizza in successione, come dicevo, per poter degustare mantenendoci leggeri. Ma l’impasto, realizzato interamente con farina Petra (ndr) di tipo 1 e spolverato con farina di riso, non fa correre questo rischio: morbido, dal giusto grado di tenacità nel cornicione, adeguatamente sottile al centro, docile al morso. I grani del riso concedono soddisfazione al palato. La farina di riso tiene anche al sicuro da contaminazioni le pizze senza glutine cotte nel ruoto...
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Giuseppe D'Angelo
fonte: https://www.pizzaontheroad.eu/pizzeria-sud-la-napoletana-a-lucca/
Locale segnalato da Petra (ndr)
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