Inaspettate sono soprattutto le sue focacce, le pinse e le pizze, che si distinguono dalla media per qualità e varietà.
Da fuori la Pizzeria dell’Angolo non attira per bellezza o particolarità. Ma dentro la sinfonia cambia. Il patron è Giuseppe “Beppe” Rizzo. Da una decina di anni ha deciso di dare una svolta alla sua attività: è passato da ‘pizzeria’ a ‘Pizzeria’.
Gli investimenti e l’impegno gli hanno consentito di fare il salto di qualità: il Golosario di Massobrio ne ha riconosciuto i risultati per due anni consecutivi, inserendo l’Angolo nel gruppo delle migliori pizzerie d’Italia.
Beppe il pizzaiolo gourmet, dopo l’esperienza nella trattoria di famiglia, è stato folgorato sulla via dei lieviti naturali dall’incontro con due maestri di impasti e lievitazioni: Eugenio Pol, noto panificatore della Valsesia, e il maestro Simone Padoan, dei Tigli di San Bonifacio. Ma oltre agli incontri, Beppe si è buttato nella formazione, nello studio e nelle sperimentazioni che lo hanno portato fino alla docenza all’Università della pizza. E gli hanno anche permesso di riuscire a offrire ai suoi avventori una varietà di tipologie di pizze difficilmente riscontrabile altrove.
Altro elemento chiave del successo dell’Angolo è la ricerca incessante della qualità delle materie prime attraverso la scelta dei fornitori più adatti alle singole preparazioni: in primis le farine Petra, ma anche il caffè di Giovanni Frasi, il fiordilatte di Agerola, la birra 32, i salumi pata negra e la spalla cotta di San Secondo.
Pala o napoletana, bianca o al vapore
E infine la varietà delle proposte. Oltre ai dischi dall’impasto classico, ci sono quelli con impasto misto, che garantiscono risultati croccanti e soffici all’interno e si sposano bene con i più svariati topping.
Di solo grano integrale sono invece le focacce “tuttoilgrano“: lievitate un giorno e mezzo, sono ricche di fibre, sali e proteine, nutrienti tipici del chicco di frumento consumato nella sua interezza.
Beppe Rizzo non fa mancare ai suoi ospiti la verace napoletana, dal caratteristico cornicione e dalle dimensioni ridotte, e nemmeno la richiestissima pala romana, con il suo impasto ultra idratato e la cottura in forno elettrico, che danno un risultato spesso, decisamente alveolato e molto croccante.
Ultimo esperimento: la pizza cotta al vapore, che riesce a unire spessore, morbidezza e fragrante croccantezza. Bravi, avanti così!
Stefano Corrada
fonte: https://www.notiziegeniali.it/appunti-golosi/dellangolo-le-soprendenti-pizze-di-beppe-rizzo-a-vittuone/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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