Una crostata-simbolo di speranza quella creata dal maestro Corrado Assenza. Il dominus del Caffè Sicilia di Noto. Pronto a pescar dalla memoria il super confortevole riso alla mandorla di mamma ’Nzina per incastonarlo, come un cameo, in un novello dolce rigoglioso. Che, nella sua versione winter, prevedeva grano russello cotto. Esattamente quello che un tempo dava forma alla cuccìa (se intero) o al cuturro (se spezzato).
Questione di passaggi. Di trasmissioni. Di traduzioni delle tradizioni. Corrado la chiama retroinnovazione (leggi Con 'nnumari, per riscoprire la nostra identità mediterranea. Anche in cucina): raffinatissima operazione che consiste nel far riemergere lavorazioni spesso dimenticate. Apportando le adeguate correzioni contemporanee. In linea con un’alimentazione moderna e salutare.
«Si tratta infatti di una crostata a basso contenuto di zuccheri», puntualizza Corrado. Che, per rimarcare il senso di evoluzione, fa pure una scelta precisa sulla farina da utilizzare per la frolla. Lasciando pieno spazio a Petra Evolutiva, icona di un rinnovato valore dell’agricoltura siciliana. Ambasciatrice di agrobiodiversità e sostenibilità. Sintesi di terra e tecnologia. Crasi di Sud e Nord. Grazie alle braccia della cumpagnìa Simenza e all’expertise dei veneti mugnai Quaglia. A fare il resto della torta? Sono le materie prime, le mani e la passione.
Leggi qui la ricetta di Nata d’Inverno, rinata a Primavera>
Cristina Viggè
fonte: https://www.identitagolose.it/news/?id=285
Foto di Enrica Guariento
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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