Nel suo Grigoris nell’insospettabile Venezia di terra che è Mestre si ostina a dire la sua in modo mai banale su lievitazione e dintorni.
La farina è quella muscolare del Molino Quaglia: Petra. La lievitazione è materia di studio continuo, approdo mai raggiunto di un Ulisse con la pala in mano.
Gli ingredienti un cassetto zeppo di presìdi Slow Food, dalla “A” dell’Alice masculina da magghia del Golfo di Catania alla “S” della Salsiccia rossa di Castelpoto.
A Identità Naturali il pizzaiolo mestrino si è incaricato di rivestire di “mainstream” quella materia considerata di nicchia che è la cucina supernaturale, affidandosi all’elemento più pop che esista, il panino.
E qual è il più modaiolo, inesorabile, metropolitano dei sandwich? Ma certo, quello con l’hamburger. Che Lello interpreta in versione mini mini, con polpetta di farina di ceci e lenticchie.
Ma il sogno è quello del ke-veg-burger.
Redazione Identità Golose
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=440
Foto da pagina Facebook (ndr)
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BREAD RELIGION
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