Risultato: avrete assommato oltre 2.500 calorie di scarsa qualità, squilibrate dal punto di vista nutrizionale (pochi carboidrati complessi, troppi grassi e zuccheri semplici) e la mattina dopo vi sveglierete con un chilo in più sulla bilancia e tanta sete, ammesso che siate mai riusciti a prender sonno.
Se invece optate per un pinzimonio di verdure e olio, una Margherita con un bicchiere di vino, birra o una bevanda con pochi zuccheri e della frutta, avrete mangiato meglio senza incidere troppo sul peso e rispettando gli equilibri nutrizionali raccomandati (60% carboidrati, 15% proteine e 25% grassi).
Che poi sono gli stessi della pizza intesa come piatto unico, emblema della Dieta Mediterranea oggi spesso trasformato in junk food.
«È impensabile che chi lavora nella ristorazione si occupi solo del gusto o al più della sicurezza alimentare – spiega Pierpaolo Pavan, medico nutrizionista - tralasciando la sicurezza nutrizionale, molto più attuale: salmonelle e tossinfezioni oggi sono rare, mentre diabete e malattie cardiovascolari legate all'alimentazione sono molto diffuse».
E questo vale anche per la pizza. Pavan fa parte della squadra dei docenti dell'Università della Pizza, dove insegna ai pizzaioli i principi della sana alimentazione per accompagnare le conoscenze tecniche su impasti e condimenti a quelle nutrizionali.
Tre le regole base: qualità, quantità, tempo. Quindi: materie prime selezionate (a cominciare da farine ricche di fibre), lievitazioni lunghe e attente e poi la farcitura, semplice per lasciare spazio all'impasto.
La pizza ideale secondo Pavan? Quella “delle origini”, nata a Gaeta nel 997 d.C. con olio, pesce e prezzemolo (antenata della tiella).
Ma anche la Margherita (proteine e grassi di qualità, carboidrati complessi e il licopene del pomodoro) o la Marinara, leggera e squisita se ben fatta.
Oppure le pizze come quelle proposte da Simone Padoan, con un impasto importante ma digeribile e condimenti ricercati ma ben calibrati. Tenendo sempre presente che gusto e salute possono andare a braccetto.
Non a caso, sottolinea Pavan, la nutrizione ha un ruolo fondamentale anche nell'Expo 2015, dal tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”.
Luciana Squadrilli
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=424
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