Vi siamo tornati recentemente, dopo parecchio tempo: e vi abbiamo riscontrato una netta, ulteriore crescita, che collocano questo locale sul podio milanese senza se né ma.
I meriti? Certo di patron Davide Iannaco; sicuramente del duo formato dallo chef Giannico stesso e dall’executive pro tempore Roberto Di Pinto, che da poco ha lasciato la plancia di comando al Bulgari e, nell’attesa di aprire un suo locale (appuntamento in autunno) si tiene in allenamento qui. Poi di Vincenzo Masi: il punto un poco debole della Taverna Gourmet degli inizi erano proprio gli impasti. Lui ci ha lavorato a lungo e con passione, con esiti eccellenti (è tra i pochissimi ad avere il coraggio di proporne numerosi e diversi ogni sera: bravo!).
Oggi sfiorano la perfezione: sono in tutto otto, realizzati con l’utilizzo esclusivo di lievito madre a coltura liquida.
Sono preparati per abbinarsi ogni settimana al menu degustazione della Taverna, che consente numerosi assaggi.
Il grano utilizzato è al 100% italiano, la lavorazione è tutta sulle farine, caratterizzate dal loro intenso profumo, grazie all’abbandono totale della farina di tipo 0, sostituita alla base con quella di tipo 1 targata Petra.
Noi abbiamo assaggiato l’impasto classico sulla pizza con gamberi e guacamole, limone d’Amalfi e tartare di bufala. Uno finemente aromatizzato al cacao per la Scampi, cacio e pepe: deliziosa.
Un terzo multicereali condito con cicerchie, calamaro, bottarga di branzino e germogli di piselli: raffinata e delicata. E ancora: uno semi-integrale con pluma di Pata Negra, burrata, crumble di parmigiano e crema di mela; uno integrale, azzeccatissimo, con guancia brasata, zenzero, rafano e chips di patate viola, di godimento totale.
Ma la nostra preferita è stata Branzino e Colonnata: branzino al sale ed erbe aromatiche, lardo di Colonnata, provolone dolce e crema di melanzane affumicate. Perfetto equilibrio, praticamente un piatto da ristorante di livello".
Carlo Passera
fonte: http://www.identitagolose.it/news/view.php?id=25
Foto da archivio Petra (ndr)
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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