«La prevalenza delle persone obese ammonta al 10,0 per cento della popolazione adulta di 18 anni e più».
Cioè 6 milioni circa di cittadini italiani nel 2011 erano sovrappeso prevalentemente a causa di uno stile di vita costruito sul surplus di calorie assunte con l’alimentazione rispetto alle calorie bruciate con le attività fisiche e mentali quotidiane.
Per dirla con le parole dell’Istat «Molte delle malattie croniche, tra le principali cause di morte, si possono prevenire adottando stili di vita salutari fin dall’età giovanile».
Oramai da anni siamo bersagliati da messaggi che richiamano la nostra attenzione su come e quanto si mangia e sulla necessità di abbinare una sana alimentazione con uno stile di vita meno sedentario; eppure in Italia, e ancor più in altri paesi europei, il fenomeno del sovrappeso è a livelli elevati, anche dal punto di vista dei costi della sanità pubblica correlati.
Non dobbiamo essere insensibili al problema, perché mangiare di meno non significa mangiare peggio, così come mangiare bene non significa riempirsi lo stomaco oltre ogni limite.
Mi ha colpito una considerazione di Carlo Petrini in occasione della recente presentazione del suo ultimo libro, secondo cui nei paesi ad alto tasso di sviluppo tanta gente spende di più per dimagrire di quanto non spenda per mangiare.
A cosa serve l’educazione al gusto e agli ingredienti di alta qualità diffusa dai professionisti dell’ alta ristorazione fuori casa se poi prevale la ricerca dell’abbuffata a basso prezzo? Perché meravigliarsi allora se proprio da un moderno molino (Quaglia) è partito il messaggio di usare farina macinata a pietra e in minore quantità nella pizza pur di rimanere nei limiti calorici di una dieta mediterranea corretta?
Visto che, a ben vedere, la pizza quando è nata era proprio così. Con questa idea stiamo lavorando per coinvolgere gli ospiti del nostro spazio nel prossimo congresso di Identità Golose a Milano, in un nutrito calendario di incontri con l’alimentazione del futuro, pensata e servita da cuochi, pizzaioli, panettieri e pasticcieri che da tempo si pongono come riferimento di un’alimentazione fuori casa sana, gustosa e improntata a una corretta dieta mediterranea.
(nella foto, Fabrizio Pasinelli, patron della pizzeria Al Castello di Cividate al Piano, Bergamo).
Piero Gabrieli
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=426
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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