Ed è proprio grazie al connubio tra le origini partenopee e le esperienze nelle cucine di ristoranti che è nata 081, come il prefisso napoletano.
“Ogni napoletano quando mangia una pizza la critica, la esamina, la loda: la passione per la pizza per chi nasce a Napoli è innata” racconta Francesco Saggese, “per noi si tratta di una cosa sacra, non è un semplice sfamarsi ma un rito, una tradizione”.
E per i più gourmet il lunedì sera saranno previsti due menu degustazione: classico (a 22 euro) e moderno (a 26 euro) bevande escluse: antipasto, due pizze mignon e il dolce.
Pizza:
Si lavora sugli impasti a lunga maturazione , dalle 24 alle 36 ore, in base all’umidità e alla temperatura, con l’obiettivo di realizzare sempre una pizza di qualità. L’ impasto è quello classico napoletano, realizzato utilizzando lievito madre e farina macinata a pietra Molino Quaglia.
Le pizze hanno rigorosamente nomi partenopei:
da ‘A Margherit, A’ Bufal, A’ Norma, fino a passare alle specialità come la 081 (pomodorini gialli di Corbara, alici di Cetara, olive taggiasche, scaglie di caciocavallo, basilico e olio evo), la Napoli 2.0 (pomodorino giallo, pomodoro corbarino, alici di Cetara, origano e olio evo) o la Pistacchio e Murtadell.
Oppure le stagionali come “la tartufo” con crema di tartufo bianco, funghi porcini, fior di latte di Agerola , tartufo nero a scaglie e parmigiano reggiano 24 mesi o “la zucca” con cremadi zucca del nostro orto, provola affumicata al naturale, salsiccia, funghi porcini e olio al rosmarino. Una pizza tipicamente napoletana con derive moderne: dai 6 euro per la margherita ai 13 euro per la tartufo.
Gli ingredienti sono selezionati e provengono direttamente da Napoli:
dal Pomodoro San Marzano DOP, al fior di Agerola, dai pomodori gialli di Corbara alla salsiccia di maialino nero di Caserta ai capperi di Salina, Bufala campana di Battipaglia. Tutte le erbe ma anche la zucca, provengono dall’orto di famiglia, coltivate a pochi proprio nel paese di Melegnano.
Oltre alle pizze anche qualche sfiziosità partenopea:
il panuozzo, il cuoppo (mozzarella in carrozza e frittatine di pasta) o la burrata con pomodorini e rucola. Tra i dolci non possono mancare il babà, la pastiera napoletana e la torta caprese con salsa al limoncello, una cheese cake “napoletanizzata” con alla base un babà al rum al posto dei biscotti.
Il Locale:
Recentemente ristrutturato e ampliato, 110 coperti, in stile elegante e minimal su disegno del fratello Davide Saggese e della moglie Marta.
In previsioni nuove aperture (anche su Milano) e nuovi progetti in essere.
Gloria Giovanetti
fonte: https://www.pegasonews.info/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=55908%3Ala-pizza-verace-napoletana-a-melegnano&catid=96%3Aenogastronomia&Itemid=130&fbclid=IwAR3bKNj6ZfIQWI4gnCcQ0Hq802A5lBO0D06U_4g_IXPTcCkBtw-l8m6ao5I#
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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