Entrando nella torteria “La mimosa di Adelmo”, che si affaccia su piazza Oberdan a Rieti, si viene accolti da una delle proprietarie, Maria Rosaria Renzi.
Maria Rosaria con discrezione e sensibilità sviluppa e mantiene il rapporto con i clienti, si occupa dell’organizzazione e cura l’atmosfera del locale. Nel laboratorio retrostante, Paola, sua sorella, mette insieme l’estro personale e la sapienza acquisita dalla tradizione famigliare per creare i dolci che vengono venduti. Maria Rosaria e Paola sono due delle tre figlie di Adelmo.
Adelmo, ora in pensione, ha inventato negli anni Sessanta la torta mimosa, ha insegnato all’Istituto alberghiero della città contribuendo alla sua nascita, ma soprattutto è stato l’anima, con l’inscindibile presenza di sua moglie Maria Luisa, per molti anni del ristorante del teatro Flavio Vespasiano di Rieti.
Maria Rosaria, tirando fuori foto dall’album di famiglia, rivelando ricordi e aneddoti, e sottolineando dettagli preziosi relativi alle proposte dolciarie e all’arredamento della torteria, ci racconta la storia di suo padre, campione di eccellenza e visionarietà nell’ambito della ristorazione del territorio e non solo.
Adelmo, dopo aver lavorato a Forte dei Marmi, all’Hotel “Imperiale” di Roma e nel noto ristorante “Bastianelli” di Fiumicino, dove si specializza nella cucina di pesce, torna a Rieti e dà vita al suo locale. Il ristorante di Adelmo, attivo dagli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta, era situato all’interno dello stabile del teatro Flavio Vespasiano e aveva un doppio accesso: l’entrata principale su via Garibaldi e l’ingresso interno, dal foyer, durante gli spettacoli, passando tra due tende di velluto rosso.
La sala con soffitto a cassettoni e carta da parati, diviene in breve tempo salotto buono della città, ancora di più se si pensa alla stretta connessione con il pubblico che frequentava il teatro. Inoltre molti clienti erano i romani che, soprattutto durante la stagione sciistica, non perdevano l’occasione di andare da Adelmo il venerdì a cena prima di salire a Terminillo e la domenica a pranzo prima di rientrare nella capitale.
A dominare l’ambiente del ristorante erano la cucina a vista, all’avanguardia per quei tempi, e il bancone in legno del buffet, su cui venivano posizionati i contorni e le creazioni culinarie di Adelmo. I banconi in acciaio di quella cucina e parte del bancone di quella sala sono ora nella torteria, dove del resto ritroviamo anche i tre tipi di torte che venivano proposte al ristorante e che attualmente prepara Paola: la bavarese al caffè, la frangipane, e la mimosa. Non a caso nello sguardo di Maria Rosaria rimane impigliata l’immagine degli spettatori desideranti che, nell’intervallo degli spettacoli, affollavano l’angolo bar del locale per gustare le tortine frangipane alla crema, appena sfornate e accompagnate da una tazzina di caffè.
Invece per quanto riguarda la mimosa, Adelmo, fautore dell’uso di ingredienti semplici e leggeri, amante del colore giallo e ispirato dalla mimosa in fiore, la crea nel 1962 quando con l’Istituto alberghiero deve partecipare ad un concorso a Sanremo proponendo un dolce inedito. Aggiudicatasi il primo premio, la mimosa diventa la regina del ristorante, tutti vogliono conoscere la ricetta che risulta tuttora segreta. Da allora la degustazione della mimosa si imprime nella memoria dei reatini che fin da piccoli la associano ai tanti momenti lieti della loro esistenza.
Così, dopo la chiusura del ristorante e l’apertura di una torteria, gestita da Paola e sua madre e chiusa nel 2005 anche in seguito alla scomparsa di quest’ultima, a distanza di dieci anni, l’8 dicembre, le due sorelle, spinte dalle richieste dei cittadini e dall’interesse mediatico generato da un documentario della televisione pubblica giapponese su Adelmo, decidono di aprire una nuova torteria.
In continuità con Adelmo stabiliscono come prioritaria l’attenzione per la qualità e la genuinità delle materie prime. Non a caso per la preparazione dei dolci impiegano il latte fresco, il burro e la panna della Centrale del Latte di Rieti, le uova della Sabina, e la farina di grano italiano, bianca e semi-integrale, quest’ultima in particolare per la frolla. Le confezioni sono tutte ecosostenibili.
Gli apprezzamenti per la loro mimosa, ma anche per le altre due torte, a Rieti e fuori Rieti continuano a crescere. Dunque, se volte assaporare un pezzo di storia reatina, non potete far altro che andarci anche voi alla torteria di Maria Rosaria e Paola.
Andrea Scappa
fonte: https://didatticaluceinsabina.com/2019/10/13/maria-rosaria-renzi-la-mimosa-di-adelmo/
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