È quanto ha introitato nella sua infanzia e nella sua adolescenza (ha appena 27 anni!) il prode pizzaiolo Lorenzo Sirabella (vincitore del Sondaggio Personaggio dell’Anno 2019 di Italia a Tavola nella sezione pizzaioli) napoletano di origini ischitane con esperienze di lavoro sia a Napoli che ad Ischia, prima di trasferirsi a Milano.
Nel settembre del 2015 il proficuo incontro con Enzo Coccia, patron della celebre Pizzaria La Notizia. Grande scuola, Lorenzo apprende velocemente e bene ed appena un anno dopo gestisce il reparto pizzeria di O’ Sfizio d’a Notizia, l’ultima creazione di Enzo Coccia.
La crescita di Lorenzo è notevole e alle competenze sulla pizza al forno a legna si aggiungono le competenze sulla pizza fritta. Da circa due anni, siamo all’attualità, Lorenzo Sirabella è al Dry di Milano, in Via Solferino. Il tempo di disbrigare le ultime incombenze al banco e poi volentieri, due boccali di birra a farci compagnia, comincia l’intervista.
Ti aspettavi un riconoscimento di questa portata, Lorenzo?
«Data la mia giovane età non mi sarei mai aspettato di vincere uno dei sondaggi più importanti nel campo della ristorazione. Ho ancora tanta strada da percorrere. Riuscire a superare la prima fase del sondaggio mi ha reso felicissimo, immagina lo stupore di ritrovarmi vincitore finale ».
Primo posto davanti ai grandi nomi della pizzeria italiana. Che effetto fa?
«Già il solo essere incluso tra i questi grandi nomi della pizzeria è stata per me una vittoria. Arrivare a vincere conferma che la strada che sto percorrendo è quella giusta; inoltre, avere tutte queste approvazioni dalle persone che mi hanno sostenuto durante questi mesi di sondaggio, è una grande soddisfazione ».
A proposito di pizza, qual è la tua idea di pizza?
«Tenere ben stretta la tradizione, rispettandola e portandola avanti sempre con orgoglio, modificando però con lo studio i metodi e le tecniche di preparazione delle materie prime, sempre in aggiornamento, nonché le cotture e la loro gestione. Per me sono importanti anche la ricerca sugli impasti, l’attenzione meticolosa alle materie prime, ai marchi Dop e Igp, ai Presìdi Slow Food ed alla stagionalità dei prodotti ».
Se è vero che per un pittore il suo quadro più bello è sempre la tela bianca pronta a divenire il suo prossimo quadro, mi dici tu, artista della pizza, qual è la tua pizza più bella?
«Non ho mai amato il paragone tra un’artista ed un pizzaiolo; mi piace sentirmi parte della categoria degli artigiani, e come per ogni artigiano le proprie creazioni sono di una bellezza unica e non confrontabili tra loro, così ognuna delle mie pizze racchiude in modo unico emozioni, ricordi, sapori ed esperienze vissute e sedimentatesi negli anni. Mi è difficile scegliere la pizza più bella ma ammetto che senza dubbio alcuno la pizza “Cassoeula” mi ha dato molte soddisfazioni da parte dei miei clienti ».
Progetti a breve termine?
«Essere a Gubbio a fine marzo! Scherzo; sì, ma mica tanto! Dunque, attualmente concentro tutte le miei energie e la mia passione in Dry Solferino. L’azienda mi sta aiutando a realizzare le mie idee e tutto ciò mi affascina ».
Che consigli vuoi dare ai tuoi colleghi ed a chi intende affacciarsi a questa professione?
«Mi sentirei di consigliare l’amore! Sì, amatelo questo bellissimo lavoro e mettete passione in tutto ciò che fate. Siate umili, studiate e rispettate i vostri ospiti. Divertitevi e fate vivere un’esperienza memorabile alle persone che ogni giorno vi scelgono ».
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Vincenzo D’Antonio
fonte: https://www.italiaatavola.net/eventi/premio-italia-a-tavola/2020/2/27/sirabella-io-artigiano-della-pizza/65567/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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