«Caffè sociali sono spazi in cui le persone anziane si ritrovano per vivere, in un contesto piacevole, momenti di convivialità ».
Simona Villa, referente di progetto
Accorciare le distanze relazionali infatti è l’obiettivo di Distanze Ravvicinate, uno dei progetti della quarta edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo, che fra le contrade della Valle Imagna e i quartieri dell'Oltre Brembo prova a costruire un nuovo modello di welfare familiare e comunitario.
Due sono i Caffè Sociali già attivi, uno a Sant’Omobono presso il Servizio Stare in Valle e uno a Paladina all’interno della storica Pasticceria Bonati rinomata nel territorio per la qualità dei suoi prodotti.
Il proprietario di quest’ultima, Andrea Bonati si è riconosciuto in questo progetto che guarda all’attivazione delle risorse del territorio per rispondere ai problemi che lo attraversano, e si è impegnato da subito per promuoverlo e sostenerlo. Infatti, la Pasticceria Bonati nel periodo di Natale ha deciso di devolvere al progetto il 10% del venduto sui prodotti da forno brandizzati Distanze Ravvicinate.
«Non ci aspettavamo questa sensibilità, una formula unica di fundraising, che prevede una percentuale sul venduto e non sull’utile ».
Fondazione Comunità Bergamasca
Questa formula ha già permesso di raggiungere quattro importanti obiettivi: essere associati alla qualità della produzione della pasticceria che è uno dei luoghi più conosciuti e frequentati dell’area di Paladina/Valbrembo; raccogliere dei fondi e mettere le basi per future vendite durante altre festività dell’anno (Carnevale, Pasqua, Halloween…); servire come benchmark per lo sviluppo di altri luoghi radicati nel territorio: infatti il 7 gennaio aprirà un altro caffè sociale presso la Pasticceria Acquario di Sant’Omobono; coniugare due aspetti fondamentali del progetto: il senso di appartenenza di una realtà fortemente legata al territorio e l’attivazione di risorse già presenti sul territorio per metterle al servizio della comunità.
«Una delle cose che mi ha subito affascinato quando mi hanno presentato il progetto è stato riconoscere che esisteva già una perfetta sinergia con la mia azienda, uno stretto legame con quello che io stesso vorrei realizzare nella mia attività: dare nuovamente valore alle relazioni e alle persone ».
Andrea Bonati, proprietario della Pasticceria Bonati
Il caffè sociale, presso la Pasticceria Bonati, è stato inaugurato lo scorso novembre. Sono 8 gli anziani che finora hanno partecipato con costanza ai 6 incontri del mercoledì mattina. Fra loro un signore che si prende cura della moglie con un inizio di alzheimer e alcuni anziani soli.
Qui insieme a un'educatrice, gli anziani hanno sperimentato un metodo innovativo che contrasta il decadimento cognitivi. Sono i percorsi CST (Cognitive Stimulation Therapy), un programma per persone con demenza lieve-moderata organizzata in collaborazione con l'ASST Papa Giovanni XXIII, che prevede anche uno spazio di confronto e sostegno per i caregiver.
Durante i caffè sociali si sta insieme e intorno a un tavolo si gioca con proverbi, cruciverba, o sfide in squadre a “nomi cose città”.
«Durante i caffè sociali sono gli anziani a chiedermi di giocare ».
Sabrina Toderico, educatrice della cooperativa Lavorare Insieme
Grazie al gioco si allena la memoria, si condividono ricordi del passato, anche molto emozionanti, e si creano delle relazioni positive.
Tutto davanti a un caffè.
«Non si tratta solo di venire qui a bere un caffè, si tratta di venire qui a condividere un’esperienza. E di questa vicinanza di intenti non posso che essere entusiasta e ringraziare Distanze Ravvicinate per l’opportunità che mi offre ».
Andrea Bonati
Andrea Bonati è una figura eclettica, che si colloca fra il mondo sociale e il mondo mondano, infatti è anche sponsor dell’Atalanta.
Una partnership strategica per il progetto perché gli permette di intercettare e di coinvolgere anche persone che sono normalmente fuori dal mondo del sociale, ma che sono disposte a mettere in campo le loro risorse e capacità per rispondere ai bisogni del territorio.
Non è forse incontrando e facendo incrociare mondi anche molto diversi fra loro, che si costruisce un nuovo modello di welfare comunitario?
Redazione Welfare in Azione
fonte: http://welfareinazione.fondazionecariplo.it/it/article/2020/02/18/i-caffe-sociali-che-fanno-bene-agli-anziani/225/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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