La Pizzeria Capri aperta nel 1974 è da sempre un’istituzione della zona per l’offerta delle pizze proposte e per la qualità che risiede dietro ad ogni ingrediente. E Nasti, a questo riguardo, non ha dubbi:
“Il mondo della pizzeria in generale deve aumentare la professionalità nel lavoro e l’attenzione nella scelta delle materie prime. Senza questo passo in avanti il settore pizza non arriverà a quella svolta che oggi è essenziale per porsi in un mercato sempre più esigente ed attento ai consumi soprattutto se legati alla tavola. Non bisogna dimenticare che occorre aggiornarsi sempre cercando di migliorarsi: chi si ferma, è il caso di dirlo, a mio avviso è perduto”.
E Carmine Nasti non è tipo da stare con le mani in mano. Cinque anni fa l’incontro con il Molino Quaglia cambia il suo modo di operare. Carmine capisce che può sperimentare, perfezionare la sua offerta, crescere.
“Ho imparato frequentando l’Università della Pizza® e i simposi PizzaUp® – commenta – ad avere una maggiore conoscenza e competenza sulle tecniche di impasto e di lavorazione, ho riscoperto le farine e con l’utilizzo di Petra mi è tornato alla mente quando negli anni Sessanta mio nonno portava il grano in mulino per farlo macinare a pietra e poi realizzava la pizza.
È stato un ritorno alle origini consapevole, e oggi posso lavorare con un’esperienza diversa che riesco a trasmettere anche ai miei clienti. Le persone che vengono da me hanno notato negli anni i cambiamenti delle mie pizze nel gusto, nella fragranza, nella leggerezza.
Oggi più che mai – prosegue Nasti – ho la consapevolezza di quello che propongo, della qualità che porto in tavola e la clientela è stimolata a chiedere, ad informarsi, a domandare e a conoscere perché capisce che è di fronte a qualcosa di diverso. E insieme facciamo cultura”.
Non è dunque un caso che Carmine Nasti la sua scommessa l’abbia vinta. Lui è infatti uno dei nove pizzaioli in Italia ad aver conseguito i tre pizzini e ad essersi laureato all’Università della Pizza®.
Si è rimesso in gioco senza guardare l’età e l’esperienza passata, conscio esclusivamente del fatto che l’amore per il suo lavoro poteva portarlo a migliorare l’offerta: e così ha fatto.
Delle oltre duecento pizze che propone in carta i must restano le più semplici “perché se non sai preparare prodotti come questi – dichiara Carmine – è meglio che cambi mestiere”.
Ecco dunque margherita, marinara, fiordilatte e tramontina, ma anche pizze dessert realizzate con farina integrale ai 5 cereali.
La parola d’ordine, oggi come all’inizio della sua carriera, rimane la qualità e la scelta dei prodotti da utilizzare: per questo Nasti è alla costante ricerca di ingredienti semplici e genuini che si procura in prima persona, spesso andandoli a cercare anche al mercato.
La sua pizzeria, gestita a livello familiare, rispecchia come la tradizione possa vivere e convivere con l’aggiornamento stando al passo con i tempi. Anzi, proprio la volontà di guardare oltre è il segreto del successo di questo pizzaiolo che da quando, a quattordici anni, ha iniziato a preparare le prime pizze ha intrapreso un lungo cammino non ancora finito.
Perché Carmine Nasti ha tanto da raccontare e sono in molti a volerlo ascoltare.
Sarah Scaparone
fonte: https://pizzaitaliana.me/2012/03/28/carmine-nasti/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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