Oggi è invece di tendenza e come tutte le mode, a fianco dei suoi geniali iniziatori, di coloro che vi si sono affiancati e di coloro che semplicemente copiano, ci sono i contraffattori, i falsari, i furbi.
Dunque, nell'anno che vedrà l'anniversario de I Tigli, occorre fissare precisi paletti tra la vera pizza moderna e la volgare imitazione.
Sarà questo il succo dell'intervento di Simone Padoan a Identità Milano 2015.
Proprio mentre lui semplifica la proposta («All'inizio abbiamo dovuto estremizzare per essere eclatanti e farci conoscere. Oggi torniamo a un'apparente semplicità che in verità nasconde tantissima tecnica»), tanti salgono sul carro del vincitore, modificando apparentemente la propria offerta.
In realtà, è un gioco delle tre carte: «Prendono la loro solita pizza, la tagliano a spicchi e la servono così al tavolo, facendola pagare due o tre euro in più».
Una presa in giro che fa indignare Padoan, intenzionato a fissare criteri ben precisi per la pizza da degustazione.
Primo dei quali: il rapporto con la cucina, che deve entrare in gioco, «occorre procurarsi materie prime fresche e di qualità, saperle lavorare e trasformare e poi metterle sulla pizza. Bisogna insomma essere un po' chef, il che non significa cercare abbinamenti astrusi o complicati».
Carlo Passera
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=485
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