Ma come a gas? E le romanticherie a legna sulla pizza? Era il 20 agosto 2015. Meno di due anni dopo pure il patrono ha dovuto ricredersi e mettersi in coda aspettando il turno, visto che a 400 Gradi o arrivi prima dell'apertura oppure niente posto nemmeno per l'angelo a tavola.
Lui è Andrea Godi, 28 anni, millennial di quelli caparbi, sostenuto da un talento robusto, grande spirito di sacrificio e una scuola all'altezza delle ambizioni.
Folgorato dall'incontro con l'associazione Verace pizza napoletana, il pizzaiolo in erba è stato allevato da Attilio Bachetti, dominus di Pignasecca a Napoli e Renato Bosco, maestro del Saporè a Verona.
Un paio di esempi monumentali che hanno meritato due pizze dedicated to in carta: la prima a forma di stella, l'altra a base di San Daniele, stracciatella e basilico, pilastri di intuito e di semplicità. "Gente che ti trasmette delle tecniche sì, ma soprattutto una passione che brucia", alla temperatura costante di 400 Gradi misurata in Celsius.
Lo scarto evolutivo segnato dal giovane pizzaiolo è frutto di una selezione delle materie prime al limite della maniacalità ("ho provato circa 40 mulini differenti"), il risultato un impasto dal cornicione orgogliosamente eretto, frutto di un prova e riprova defatigante. Miracolo alchemico che vale per emancipazione della ristorazione salentina dal semi-deserto gastronomico in cui giaceva fino all'altrieri.
Sonia Gioia (dalla Guida Identità Golose 2018)
fonte: http://www.identitagolose.it/news/view.php?id=64
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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