Renato Bosco si destreggia fra le preferenze dei clienti e i diversi stili di pizza, mantenendo costanti solo due elementi: il risultato finale di altissimo livello e lo standard delle materie prime. Farine macinate a pietra, pomodoro Igp, mozzarella Dop, verdure di stagione e tante altre prelibatezze che vanno ad arricchire le straordinarie creazioni di Renato, un vero maestro dell'arte bianca.
Saporè
Quella di Bosco è un'offerta completa, di pizze di diversi tipi, pani e dolci, basata sulla cura per il dettaglio, una grandissima tecnica e un'interpretazione creativa della tradizione gastronomica italiana. “Un prodotto lievitato rappresenta la massima espressione di ciò che posso realizzare” dice per sintetizzare la visione del proprio lavoro.
Il suo primo locale era Pizzadarè, inizialmente pensato solo per il take away, ma è Saporè Verona a rendere noto Renato tra gli appassionati di tutta Italia. Tra i fondatori del gruppo Figli di Pasta Madre Viva, che raccoglie oltre 80 artigiani, Renato Bosco è anche il creatore del progetto La pizza e le sue forme, volto a far conoscere l'artigianalità e versatilità di questo prodotto.
È un pizzaiolo consapevole, appassionato e competente anche per quanto riguarda la cucina, e la fantasia nella farcitura delle sue pizze lo dimostra. Tra i molti gusti, quello che va per la maggiore al momento è il vegetariano, con verdure di stagione: “una scelta sempre più comune, dovuta probabilmente alla crescente attenzione all'alimentazione”.
La pizza oggi
La clientela non manca e i prodotti sono apprezzati ma “lo scoglio più grande rimane sempre il prezzo”. Il consumatore medio italiano, infatti, non sembra ancora pronto a considerare la pizza come un prodotto che possa giustificare un prezzo più alto: “la pizza nell'immaginario collettivo rimane una preparazione semplice e povera. È difficile ancora oggi proporla come un piatto di alto livello, con un costo più elevato della media”. Secondo Renato, stiamo comunque intraprendendo la giusta strada e “i consumatori sono sempre più curiosi”.
E Saporè non si ferma nella provincia di Verona: “stiamo valutando l'ipotesi di un'altra apertura e non escludiamo che questa avvenga all'estero”, racconta Renato. Stiamo vivendo, a detta di Renato, “un momento epocale, di grande tensione. È ora tempo per i grandi maestri di uscire fuori per valorizzare questo prodotto; adesso è il momento giusto”.
La ricetta: Crunch in idrolisi degli amidi
La pizza che Renato ci propone è molto particolare, non è proprio quella che si dice una preparazione semplice, ma è sicuramente da segnare nel ricettario e tirare fuori per le occasioni speciali. È una pizza senza agenti lievitanti, che si basa sull'idrolisi, la reazione chimica per cui le molecole si dividono in due o più parti per la forza dell’acqua.
Il protagonista di questo processo è il chicco di grano, naturalmente ricco di amido. Quando si immerge il chicco di grano in acqua calda, tra i 70 e gli 80 gradi, inizia la lisi degli amidi che spezza le molecole dei polimeri del glucosio - amilosio e amilopectina - di cui è formato l'amido. Attraverso il calore, si crea una sorta di gel, base per la fermentazione spontanea.
Ingredienti:
Per il preimpasto
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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