Parte andando subito al sodo la terza edizione di Pastry Best, il simposio tecnico della pasticceria italiana contemporanea che si tiene nell’antico molino della famiglia Quaglia, e al quale hanno partecipato un’ottantina di pasticceri provenienti da tutta Italia. Inclusi i nuovi Petra Selected Partners, l’esclusivo network pensato per tener alta l’asticella dell’eccellenza.
La domanda va dunque in una direzione precisa, volta a dire basta a una pasticceria omologata, ripetitiva, ridondante e tutta uguale. E invita invece a dar voce all’identità dell’artigiano. Valorizzando il suo saper fare e la sua cifra stilistica, unica e irripetibile. Che non si deve far sentire solo nei dolci da ricorrenza e delle grandi occasioni. Ma pure nella pasticceria di tutti giorni. Quella della colazione e della merenda.
«Quella che sta alla base della piramide alimentare. Fatta di carboidrati, che nutrono, regalando energia a lungo termine. Di fibre, che mantengono in salute l’organismo. E di lievito madre vivo, altro elemento importante nella dieta mediterranea», spiega Piero Gabrieli, direttore marketing di Molino Quaglia.
Lievito madre vivo che significa impegno e lavoro, ma pure esaltazione della personalità dell’artigiano. Lievito madre vivo che, se gestito con le farine giuste e tecniche semplici e sostenibili, può dar forma a impasti dolci e salati. Perché la “pasticceria” all day long è dolce e salata. E include tanto brioche, croissant, frolle e biscotti quanto focacce, pani in cassetta e panini mignon.
Due universi tangenti. Che dialogano, incontrandosi, incrociandosi e contaminandosi. Anche per quanto riguarda ripieni e farciture. Meglio ancora se in grado di privilegiare vegetali freschi, plasmati secondo quelli che il maestro Corrado Assenza - capitano del Caffè Sicilia di Noto - definisce «processi di lavorazione basati sulla cultura materiale del popolo italiano». Perché frutta e verdura possono essere crudi o cotti, canditi o sciroppati, sublimati in confetture e conserve.
Una pasticceria artigianale fluida e dinamica, in grado di evolversi: nell’arco della giornata e nel tempo. Una pasticceria che sappia rispondere alle richieste di un consumatore sempre più attento alla salute, alla leggerezza, alla sicurezza alimentare, alla trasparenza della filiera e al rispetto dell’ambiente.
Una pasticceria capace di cambiare perché il consumatore è cambiato. Divenendo esigente, curioso, puntiglioso, consapevole e disposto a muoversi. Pur di fare un’esperienza che appaghi gusto e benessere.
Cristina Viggè
fonte: http://www.identitagolose.it/news/view.php?id=108
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