Hanno tutte una base comune fatta di farina, acqua e lievito, ma sono farcite e cotte in maniera diversa.
Noi però abbiamo trovato a Palermo una pizzeria, La Bufalaccia (via Principe di Palagonia 4F. Aperto solo la sera), dove poter mangiare una buona pizza napoletana, con il cornicione per intenderci, esaltata da ingredienti locali.
Farina, pomodoro San Marzano Dop e mozzarella Dop sono di origine campana. Il pizzaiolo, di scuola partenopea, crea un blend di farine a cui aggiunge, in una percentuale minore rispetto al totale, quelle di grani siciliani (Tumminia e Russello).
Utilizza il lievito madre che rinfresca ogni giorno e il suo impasto ha tempi di maturazione e lievitazione dalle 24 alle 36 in atmosfera controllata prima e ambiente poi. Il forno è a legna e le pizze vengono cotte a 350/400 gradi.
Molte le proposte, tra antipasti, fritture (panelle e timballi in primis) e pizze, tantissime pizze divise tra classiche, fritte, “tradizione quasi napoletana”, gusto ricco, territorio siciliano, del posto, la Bufalaccia, la tramontina...
Notevole la Monrealese, ridondante come la cattedrale del luogo cui è dedicata, con ricotta di pecora, cipolla rossa a crudo, caciocavallo, pangrattato, pomodoro, acciughe e pomodoro fresco.
Da segnalare anche la Verdure grigliate, con miele di ape nera sicula e mozzarella di bufala; o la Nebrodi con i gusti di quei monti della Sicilia orientale, quindi pomodoro, mozzarella fior di latte, provola affumicata, ricotta di pecora infornata, guanciale di maiale al pepe nero, salame di Sant’Angelo e pistacchio di Bronte.
Se proprio dobbiamo fare un appunto, dobbiamo dire che le pizze sono fin troppo cariche, per cui si perde il sapore dell’impasto e dopo averne mangiata una diventa impegnativo affrontare i dolci, peraltro molto golosi.
Ma sembra che i siciliani le amino così, copiose e ricche. (Nella foto, la pizza Pesto di pistacchi, salsiccia, ricotta di pecora, scaglie di grana e olive nere).
Tania Mauri
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=626
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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