InCantiere è un luogo dall’aspetto molto giovane, ma adatto a tutti. Arredato come un vero e proprio cantiere con tavole di legno sostenute da tubi zincati e puntelli a croce, fa del Km 0 o comunque della scelta di materie prime di ottima qualità la sua prima risorsa.
Ad aprire le danze i formaggi dell’azienda agricola Carmasciando, che alleva, produce e affina all’interno della propria tenuta situata tra Rocca San Felice e Guardia Lombardi;
a seguire i salumi di Mario Laurino ed una piccola entrèe dalla cucina InCantiere ad opera dello chef Francesco Ferrante: un tortino di patate e porcini con cuore di Carmasciano su crema di carciofi.
Si continua con gli assaggi di pizza di tre giovani e talentuosi rappresentanti della provincia Avellinese, ovvero Michelangelo Casale, pizzaiolo ormai simbolo di InCantiere, suo fratello Ciro Casale, della pizzeria Pulcinella da Ciro di Mugnano del Cardinale e Amelio Petrucciani del ristorante pizzeria Apollo di San Michele di Serino.
Durante tutta la serata i tre lavorano a stretto contatto alternandosi fra bancone e forno come se collaborassero da sempre insieme. In realtà, ognuno con la sua scuola e con il proprio tipo di impasto realizzano tre pizze molto differenti fra loro, con un unico trait d’union: le eccellenze del territorio Irpino.
Michelangelo Casale, che ad InCantiere di avvale di farine del Mulino Vigevano – azienda nota per aver brevettato un procedimento esclusivo grazie al quale i fiocchi di germe di grano vengono pressati a freddo per esaltarne gli aromi e preservarne le virtù benefiche – ha preparato un’antichissima quanto semplice Cosacca utilizzando come formaggio un Carmasciano irpino.
Amelio Petrucciani, che utilizza farina Petra, propone la sua pizza carciofina con fior di latte, carciofini ripassati con aglio dell’Ufita e pomodorini piacevolmente aromatizzati alla menta.
Ciro Casale, ci racconta di aver preparato per tutto il pomeriggio la sua genovese con cipolla ramata di Montoro e orgoglioso la utilizza sulla sua pizza con un’aggiunta di spuma di pecorino avellano. Con sorpresa dei commensali – ma noi abbiamo apprezzato molto – Ciro ci fa scoprire che sulla genovese, il basilico si sposa decisamente bene.
Chiude il giro di pizze di nuovo Michelangelo con una sua invenzione, la campagna irpina ovvero zuppa inglese salata, asparagi selvatici delle montagne irpine e tartufo nero ovviamente irpino. Una pizza che lui stesso definisce “Molto particolare, perchè o la si odia o la si ama”.
In abbinamento le birre artigianali Acrobat di San Michele di Serino: la Speltology, una Golden ale molto beverina, la Are, un’american Ipa un pò meno amara rispetto ai soliti standard Ipa e la Please Bleed, una American Amber Ale dal nome intenso quanto il suo colore.
Chiudono i dolci cubi di Carmen Vecchione di Dolciarte proposti in tre versioni: cubo sottobosco, cubo speziato e cubo caffè e latte.
Alessandra Farinelli
fonte: http://www.pizzaontheroad.eu/irpinia-alla-riscossa-serata-di-eccellenze/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
Iscriviti e ricevi le novità nella tua email.