E nemmeno il fatto che la competizione si svolga in Italia – come nel caso del Campionato mondiale del Pizzaiuolo - Trofeo Caputo organizzato dall'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, dal magazine Ristorazione Italiana e dallo sponsor Molino Caputo, la cui undicesima edizione si è svolta dal 21 al 23 maggio a Nola in provincia di Napoli - è un fattore discriminante.
Nel 2010, per esempio, il titolo era andato al giapponese Akinari Makishima. Quest'anno invece, come anche nel 2011, il trofeo è tornato in Italia, più precisamente nelle Marche: a vincere è stato Marcello D’Erasmo, proprietario della pizzeria Mamma Rosa a Ortezzano (Fermo) e pizzaiolo da 35 anni (a destra, nella foto di Renato Olimpio).
D'Erasmo se l'è dovuta vedere con altri 426 contendenti provenienti da tutto il mondo: Italia, Giappone, Francia, Svizzera, Ucraina, Marocco, Germania, Romania, Brasile, Norvegia, Spagna, Canada, Brasile, Usa.
Sul podio, al secondo posto, anche Gennaro Nasti della pizzeria Via Tribunali, che non è a Napoli ma a Portland (ma lui è di origini napoletane) e ha anche diverse sedi a New York e il giapponese Takehiko Chiba della pizzeria Padrino del Shozan a Sendai, nella provincia di Miyagi, arrivato terzo.
In gara anche diverse donne, tra cui la californiana Elisabeth Falkner che ha conquistato il primo posto nella categoria Pizza Classica - tra le altre, Pizza Napoletana STG, Pizza a metro, Pizza in teglia e Acrobatica-Free Style, per premiare non solo le pizze ma la maestria dei pizzaioli - e il titolo Chef Internazionale Trofeo Caputo.
In giuria alcuni dei migliori pizzaioli napoletani come Antonio Starita e Gino Sorbillo e pure lo chef Gennaro Esposito, che per la pizza ha sempre confessato un'inguaribile passione.
Luciana Squadrilli
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=353
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