Prendiamo Giulia Miatto, trevisana, classe 1985. I suoi facevano tutt’altro: mamma casalinga, babbo impegnato nel mondo degli scavi e del movimento terra. Lei studia da ragioniera, poi si laurea in Commercio Estero a Cà Foscari. Nel frattempo aveva iniziato a lavorare come cameriera nei ristoranti, per pagarsi gli studi.
Chissà se la scintilla viene da lì, «io però non mi sono mai interessata di cucina, facevo solo pasticceria, a casa, per gli amici». Dopo l’università, s’iscrive a un master in “Culture del cibo e del vino per la gestione delle risorse gastronomiche”, sempre nell’ateneo veneziano: cosa che fa supporre come qualcosa fosse già scattato, nella sua testa.
Però si trova la strada ancora in salita, «occupazioni compatibili col mio master non ne trovavo». Ma è curiosa, onnivora (di conoscenza): prende una qualifica per il lavoro di sala, segue un laboratorio di pasticceria di Cast Alimenti, «così, per mio sfizio».
Il destino le bussa alla porta proprio in questo momento: anno 2011, arriva un impiego al Molino Quaglia, «entrai che non avevo una mansione precisa, ero un po’ da jolly».
Però ci sa fare, è determinata: la coppia Quaglia-Gabrieli la nota, c’è qualcuno da nominare a La Scuola del Molino, perché non questa ragazza così volitiva? Lei dice sì e continua a studiare, approfondisce i temi, soprattutto relativi alla panificazione e la pasticceria.
Oggi è tecnico del Molino Quaglia e responsabile de La Scuola. «Qui mi trovo bene, c’è entusiasmo, voglia di condividere idee. Cerchiamo di guardare sempre avanti, di non replicare il già noto. E poi, mi sento in famiglia». Una bella storia.
Redazione Identità Golose
fonte: http://www.identitagolose.it/sito/it/6/14005/chef-e-protagonisti/giulia.html
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