Ha aperto al pubblico il 28 giugno, un venerdì, e salvo qualche giorno centrale del mese, ad agosto non chiuderà per continuare nel rodaggio. Il periodo di tirocinio è fondamentale per tutti, qui a maggior ragione perché il pizzaiolo, già cuoco in giro per l’Italia e il mondo, deve prendere la mano con l’oggetto della sua passione e del nostro desiderio: la pizza.
Un conto infatti è avere i mezzi per sfornare centinaia di pizze (due i forni, uno a legna e l’altro elettrico) e un altro averne le capacità pratiche.
Precisato questo, va anche detto che già ora Dry propone la miglior pizza di Milano. Non che la corsa sia affollata, in pratica è solitaria, ma proprio perché nella città del Duomo mangiarne una davvero buona, gustosa e digeribile, è pressoché impossibile se non da Pizzabig in viale Brianza 20, telefono +39.02.2846548, tanti erano arrivati al punto da rifiutare il capolavoro che Napoli ha donato al mondo.
Con Andrea Berton supervisore (e uno dei quattro soci assieme con Giovanni Fiorin, Tiziano Vudafieri e Diego Rigatti), ecco Simone Lombardi in cucina e Guglielmo Miriello capo barman.
Nota importante: Lombardi, padovano, è un cuoco provetto, con un sogno: diventare pizzaiolo. Per realizzarlo è rientrato in Italia visto che lavorava a Città del Messico.
Idem Miriello: da Shanghai a Milano. In questo periodo sono rari i casi di professionisti della ristorazione che, invece di lasciarsi il Buon Paese alle spalle, lasciano indientro il mondo e tornano a lavorare in patria. Una gran bella cosa.
Originale la carta: ecco tre pizze base, Marinara (5 euro), Margherita (7) e Margherita con bufala (8), libero ognuno di aggiungere questo o quello pagando un extra.
Parma 24 mesi? 4 euro. Cotto nel forno a legna? 5, come la Ventresca di tonno e così via.
Poi ci sono sei pizze d’autore, alcune della tradizione come il Calzone bianco (=calzone alla scarola, 10 euro) e le Acciughe del Mar Cantabrico (Pizza pomodoro, fior di latte e alice a 9), altre secondo la cifra del pizzaiolo come quella al salmone affumicato, a 10.
Un consiglio: si fa peccato a non ordinare una Focaccia al vitello tonnato.
Paolo Marchi
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=416
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