La taverna, che è anche pizzeria e pescheria, è quella dei fratelli Coppola, Alessandro in cucina e Pierluigi in sala, loro padre, Mario, è stato a lungo un pescatore.
Quanto al porto, bisogna prestare attenzione a Tricase Porto, la marina di Tricase sull’Adriatico, in questi giorni molto affollata, ma basta un po’ di pazienza e tutto va per il verso giusto.
Un consiglio: non appena con l’auto siete vicino al molo e al bacino protetto dalla diga, tutto molto raccolto e coccolo, parcheggiate nel primo spazio libero che trovate. Due passi fanno solo bene. Spalle alla collina e alle ville più belle e centrali, la taverna è verso sud, verso Marina Serra, sulla destra. Davanti la litoranea, un marciapiedi, scogli, mare, cielo.
Casetta isolata a due piani, tutta bianca all’esterno e molto azzurro dentro, si pranza o cena al piano terra. Ricorda una trattoria greca, anche per alcuni manifesti sui muri e per lo spirito di chi serve. Lì da tempo immemore, i Coppola vi entrarono nel 2014. Una stagione di rodaggio e in inverno la ristrutturazione, tutto bello e pronto per l’estate 2016.
In carta si legge «cucina marinara», il pesce è quello pescato localmente, l’impasto, pane o pizza che sia, matura almeno per un giorno e mezzo, il lievito è quello madre, la tradizione impera, ma non è un dogma che mette i paraocchi.
Meno di venti le pizze, dodici classiche, dalla Marinara a 3,5 euro alla Frutti di mare a 10, più cinque cosiddette del giorno a 9,5.
In altre parti le avrebbero chiamate gourmet, termine ormai troppo spesso usato senza tanto senso, giusto per stupire con abbinamenti assurdi, slegati da ogni contesto. Qui invece la pizza mozzarella e polpa di ricci di mare trae la sua forza dai ricci che puntinano scogli e fondali attorno.
Poi la parte cucina. Potrete scegliere primi e secondi ma non gli antipasti, un pasto nel pasto e ogni piattino che arriverà al vostro tavolo non è mai banale: ostrica, ricci, gamberi, cozze, fasolari, scampi, un arcobaleno di crudi.
Poi sgombro in crema di piselli e pomodori confit; polpo, friggitelli e ricotta; baccalà fritto, rape rosse ed erbette; involtini di melanzane; panini di mare…
E ancora zuppetta cozze e vongole; granfritto di paranza ma anche fritto di pesce azzurro così come fritto senza spine che vuole dire totani e gamberi;
primi come le linguine aglio, olio, peperoncino e pesce del giorno a profumare il tutto, i rigatoni pomodorini e pesce angelo o le linguine alla polpa di granchi, lo spada alla griglia, spiedini, polpo croccante fino all’immancabile alternativa dolce: sorbetto al limone o spumone?
Paolo Marchi
fonte: http://www.identitagolose.it/sito/it/14/17357/cibi-divini/a-tricase-ce-una-taverna-sul-porto.html?p=0
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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