Non solo lato impasti, ma anche su un piano teorico di marketing, esperienziale e di gestione. Sono tante le ispirazioni emerse. Prima tra tutte: la pizza gourmet non esiste più. O forse non è nemmeno mai esistita: siamo dati un termine, anni fa, per descrivere qualcosa che stava nascendo, ma che ancora non sapevamo descrivere appieno. Le parole sono importanti, è vero, e ci aiutano a definire i contorni, a dare un senso alla realtà. Ma, appunto, l’era della pizza gourmet è finita: chiamiamola semplicemente pizza e concentriamoci più sull’esperienza da far vivere e vivere in prima persona in pizzeria. Più che sui concetti, forse, bisognerebbe concentrarsi sugli stili espressivi. Proprio come quelli emersi a PizzaUp 2023.
Scopriamo così che la pizza si basa sempre e comunque sulla qualità dei prodotti, ma che oggi strizza l’occhio alla diversità dell’esperienza gastronomica, basata anche sulle sensazioni emotive.
C’è la pizza per degustazioni, che guida i commensali attraverso un cammino fatto di espressione creativa, tecnica avanzata e spinta audace verso nuovi abbinamenti e riferimenti al mondo artistico. C’è la pizza neoclassica, che nella pizzeria contemporanea, guarda al desiderio di semplicità e purezza, un po’ come ha fatto il neoclassicismo nell’arte: una pizza che ricerca armonia nel gusto e nel colore, insieme ad un gioco di proporzioni equilibrate ed essenziali. C’è la pizza territoriale, amante delle ricetta del passato e che non tradisce la cultura gastronomica di chi la prepara, ma accompagna l’esperienza attraverso un gioco di memoria e regole legate alla tradizione. E c’è la pizza collettiva, il trait d’union tra una buona pizza e l’esperienza on e off line.
È la pizza che raggruppa il sentire delle persone, che non si limita alla costruzione di un prodotto, ma che crea l’intesa di gruppo, come ad esempio nei progetti di crowdfunding, quelli per il recupero sociale o le pizze realizzate per incentivare le buone pratiche nell’agricoltura.
Redazione Linkiesta Grastronomica
fonte: https://www.linkiesta.it/2024/01/non-chiamatela-pizza-gourmet/
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