L’impasto, anzi gli impasti, lievitano dalle 12 alle 72 ore. Uno segue pedissequamente il disciplinare della pizza verace napoletana alla cui associazione Guido e i suoi soci anelano, mentre gli altri due impasti alternativi sono quello integrale e quello ai 9 cereali.
Il menù è ben studiato e graficamente accurato accompagnando il cliente in ogni scelta. Dimenticate le semplici descrizioni, qui da Pummaro.it ogni pizza ha la sua poesia e la sua storia da raccontare, oltre che l’impasto consigliato e l’abbinamento di vino o di birra adatto.
Pummaró si fregia di essere in tutta Italia una delle pizzerie che utilizza più presidi Slow Food, come l’aglio di Vessalico, i capperi di Salina, l’Asiago stravecchio, l’alaccia salata di Lampedusa o il Conciato Romano.
Noi abbiamo provato proprio gli abbinamenti con il Conciato: la “Scemità” con fior di latte biologico, broccoli di Bari e acciughe con un’abbondante grattugiata di Conciato Romano.
La Sorrentina, con pomodorino rosso del piennolo dop, pomodori ciliegino gialli, scamorza affumicata, basilico fresco e a fine cottura una spolverata di Conciato Romano...
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Alessandra Farinelli
fonte: https://www.pizzaontheroad.eu/pummaro-it-a-torino-un-viaggio-alla-riscoperta-del-genuino/
Locale segnalato da Petra (ndr)
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BREAD RELIGION
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