Parte da lontano, quando la città era profondamente diversa e ne segue il corso fino ad oggi con una tradizione che parla di qualità e tenacia. Dietro tante persone, che di generazione in generazione arrivano ad oggi. Come le sorelle Cucchi, Laura e Vittoria, che troviamo oggi in questo posto che è storia.
Le abbiamo intervistate, per capire anche dalle loro parole cos’è la Pasticceria Cucchi e cos’era: ricordi e aneddoti, dalla propria memoria e dalla memoria storica che rivive dietro la figura del mitico Cesare Cucchi.
Anni fa noi di ZERO intervistammo vostro padre, Cesare Cucchi, ne uscì una bellissima intervista.
«Nostro padre era un vero padrone di casa, la sua casa era ovviamente la Pasticceria Cucchi, al quale dedicò la vita intera. Era la memoria storica di questo posto, era anima e corpo dietro il bar. Aveva una presenza scenica forte, accattivante, era interessante parlare con lui, aveva tantissimi aneddoti non solo su questo luogo e la sua storia, ma su Milano tutta. Nostro padre piano piano si inserì qui: diciamo che ha sempre contriubuito a dare una mano, da ragazzino faceva tutto quello che era necessario dalle consegne alla produzione, nel mentre aveva iniziato a studiare Giurisprudenza ma poi abbandonò per dedicarsi interamente all’attività».
Partiamo dalle origini: come è nata la Pasticceria Cucchi.
«Era il 1928 quando il nonno Luigi venne qui con la nostra nonna e altri parenti dall’Oltrepò Pavese. Erano famiglie numerose, pensate che la nonna si è sposata a 16 anni, altri tempi ovviamente, e si trasferirono per cercare una dimensione diversa. Nello stesso anno e quindi nel pieno del Ventennio fascista, aprirono un caffè che ai tempi veniva chiamato “bar privativa” ovvero la licenza dell’epoca a vendere alcolici.
Il bar del nonno sorgeva dove oggi c’è la Pizzeria Naturale, proprio qui di fronte. Poi nel 1936, anche se si ha memoria di una licenza originale che ha come data ’34 purtroppo perduta, i nonni si spostarono in questo luogo che rimase poi da quel tempo sempre il Bar Cucchi. Era un café chantant ovvero un caffè concerto, un posto di intrattenimento, luogo di convivialità. Si servivano vino, alcolici e si poteva assistere a dei piccoli spettacoli musicali. Si narra addirittura di un’orchestrina di sole ragazze spagnole che in quegli anni venne a suonare al Cucchi, quindi anche un posto d’avanguardia».
Com’era il bar in quegli anni?....
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Martina Di Iorio
fonte: https://zero.eu/it/persone/laura-e-vittoria-cucchi/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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