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LA TRADIZIONE CHE CI COCCOLA

C’è stato un tempo, quello delle prime pizzerie, dove la pizza poteva essere accompagnata solo dall’acqua. Quasi un sacrilegio, potremmo pensare oggi, ma per legge era vietata la vendita di alcolici...

Fu negli anni Cinquanta che la situazione cambiò, grazie alla creazione di una normativa che autorizzava la licenza per la vendita di bevande alcoliche a bassa gradazione (sotto gli otto gradi) anche in pizzeria. In quel periodo il vino aveva una diffusione maggiore rispetto alla birra, ma la legge e il fatto che la birra fosse meno costosa hanno permesso di creare quello che conosciamo oggi come binomio indissolubile e classico: pizza e birra. Un abbinamento che, per lo meno nel nostro Paese, è diventato l’incarnazione della possibilità democratica offerta a tutti, anche ai meno fortunati, di concedersi una serata al ristorante.

Nonostante, infatti, oggi ci siano tante possibilità offerte per accompagnare la pizza, gli italiani continuano a scegliere la bionda: un’opzione confortante, forse banale, ma di sicuro quasi sempre vincente. In realtà, però, creare l’abbinamento perfetto non è così semplice come sembra. Non basta prendere una birra qualsiasi e accostarla a una pizza a caso. Come per tutte le altre bevande, anche in questo caso ci vuole cura e attenzione per ottenere un equilibrio perfetto di sapori. Senza considerare che, optando per una birra industriale qualsiasi, possiamo andare incontro a esperienze gastronomiche non propriamente in linea con il benessere e la salute. Ecco quindi che scegliere la birra giusta, artigianale ovviamente, diventa il primo passo verso uno sposalizio di sapori e aromi perfetto.

Se volessimo seguire una regola aurea in generale, dovremmo ricordarci che più complessa è la pizza, più strutturata deve essere la birra. Ma andiamo al dettaglio. La Lager, ad esempio, è la regina indiscussa delle birre chiare tedesche. Con la sua fermentazione a bassa temperatura e un modesto tenore alcolico, questa birra offre un bouquet di profumi di malto, cereali, miele e pane. Il suo sapore poco amaro si abbina bene con la classica pizza Margherita, che con la sua naturale acidità si sposa alla perfezione con birre a bassa fermentazione, o con una pizza bianca. Sono birre che non coprono i sapori della pizza ma li esaltano, rendendo ogni morso un’esperienza unica.

Con le birre ad alta fermentazione, le Ale, che offrono un mix di sapori dolci e fruttati in un corpo ricco e pieno, si possono accompagnare pizze con verdure fresche, per contrastare l’acidità dei vegetali, o con i funghi. Le Ale sono spesso arricchite con erbe e spezie che conferiscono loro un tocco aromatico e leggermente amarognolo. Le doppio malto, meglio ancora se di colore rosso e ad alta gradazione alcolica, sono perfette, invece, con pizze più saporite come quelle ai formaggi o con i funghi porcini. Questo tipo di birra è più alcolico e aromatico, perfetto per dare vigore ai sapori intensi della pizza. Inoltre, grazie alle sue proprietà sgrassanti, lascerà una piacevole sensazione di freschezza in bocca. Anche le Blanche, caratterizzate da un aspetto leggero e un velo lattiginoso grazie al lievito sospeso, aiutano quando i sapori si fanno più intensi, così come le birre belghe trappiste riescono ad accompagnare al meglio pizze dalle note decise o piccanti.


Redazione Linkiesta Gastronomika
fonte:
https://g2i7i.emailsp.com/f/rnl.aspx/?lek=t31ow/4c0lk=v2&x=pv&l-=xwr12-d2bc=&x=pv&cak7806b7&f3&x=pp&y1e.3-ih60m2b0e=2w3xwNCLM

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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