All'interno dell'articolo compaiono interessanti dichiarazioni di Giuseppe Li Rosi (custode del miscuglio di semi per popolazione di grano tenero denominato Furate presidente dell'associazione Simenza) cui appartengono i contadini che coltivano la corrispondente popolazione di grano evolutivo.
Oggi il raccolto di questa popolazione evolutiva che cresce a media quota in Sicilia è utilizzato per la macinazione di Petra Evolutiva, una farina che è l'espressione del progetto di sostegno alla filiera (e non di semplice acquisto del grano) portato avanti da Petra Molino Quaglia e Simenza da 5 anni a questa parte.
Il progetto Petra Evolutiva è cresciuto a tal punto che da due anni un gruppo crescente di pizzaioli, panettieri e pasticcieri hanno accettato di "adottare" un ettaro di raccolto per ottenere la "loro" farina e finanziare il progetto fin dal momento della semina. È nato così un caso unico in Italia di sensibilità e sostegno alla filiera a valle della terra (molino+ristoratori) che coinvolge nel rischio ambientale non solo l'agricoltore, ma anche il primo trasformatore del prodotto agricolo e il professionista del forno.
Ogni "adottante" della popolazione di grano tenero Furat è listato in un registro digitale in modo da eseguire una tracciabilità perfetta dal seme al sacco di farina. E in questa lista di adottanti non compaiono né il nome né l’azienda a cui è riferito il testo virgolettato "...e abbiamo deciso di adottare la popolazione Furat (...) di Li Rosi". Sarà forse un’altro "furbetto" che si aggiunge alla schiera di coloro i quali si appropriano indebitamente del lavoro altrui piuttosto che contribuire con nuove idee e impegno alla sostenibilità dell'ambiente e dei contadini, cosa di cui si vantano senza ritegno?
Piero Gabrieli
fonte: https://www.identitagolose.it/ermes/newsletter/?id=542
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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