Pizzeria DECIMO SCALO è un Locale Segnalato da Petra
È una pizza che sa farsi apprezzare, lontana dagli estremismi: l'impressione - e non il giudizio - è che non si mette in campo (o, meglio, in forno) nessun effetto speciale né canotto, né suggestione novecentesca fuori tempo (e anche fuori spazio).
Nel locale raccolto - e anche questo semplice ma accogliente - si sceglie di non optare per i fritti non per disprezzo (anzi), ma per una scelta quasi sacrale di purismo: stasera si lascia parlare la pizza, specie liddove è regina della proposta e non semplice attrice, (o, in qualche caso, comparsa).
La degustazione
La partenza è sul classico, con un'ortolana che sa fare centro, decisamente insolita nel suo modo di presentarsi, con i peperoni alla marinara a dare sapidità decisa e il pane raffermo a conferirle un tocco casalingo e a bilanciarne la leggera acidità.
Di scena va poi la provola e pepe e zeste di limone a dare un aroma davvero inconfondibile, in una simbiosi piacevole e impagabilmente leggera. Probabilmente, a parere di chi scrive, la meglio riuscita dell'intero percorso.
Con la Claudio si vira ancor più verso l'estate, e vagamente verso la focaccia, con i filetti di tonno, il fiordilatte ed i datterini gialli e rossi non poteva essere altrimenti.
Del resto, l'abilità di Vespignani è anche quella di saper spaziare con dimestichezza tra tutte le prospettive di pizza, dalla classica alla pala: lo si nota bene dall'Immortazza, una pizza presentata in carta special. Sa letteralmente trascinare il palato, e spezzare il binomio tra la mortadella ed il limone e rendere quasi scioglievole un prodotto fragrante per antonomasia.
Interessante anche una proposta fuori menù: a volte affidarsi all'estro può essere cosa buona e giusta.
Ancor di più quando questo sa raccogliere senza troppa enfasi, se non quella che si presenta nel piatto, quanto di meglio la Terra Laboris per eccellenza della nostra regione che è il Casertano sa offrire: ed ecco che la salsiccia di nero casertano si addolcisce garbatamente con la crema di zucca ad aprire le porte - gustativamente - ad un autunno (per fortuna) climaticamente ancora lontano, l'eterna 'nduja di Spilinga non è piazzata solo a mo' di souvenir regionale ma, anzi, si accompagna al conciato romano che ne ammansisce il gusto fiero, deciso e terragno dell'estremo sud.
Una classica marinara, alle radici più profonde della tradizione partenopea, può essere, invece, il modo per chiudere in bellezza una piacevole scoperta.
Decimo Scalo è stata una bellissima sorpresa, un locale ed una pizza che, attraverso Vittorio, assumono una identità ben precisa che sa mediare tra il profumo vivo della tradizione ed il gusto pulsante della contemporaneità.
La pizza di Vittorio lascia un'impronta segnante proprio per l'equilibrio e l'abbandono degli eccessi.
Andrea Bignardi
fonte: https://www.foodclub.it/articoli/decimo-scalo-una-pizza-sorprendente-ma-lontana-dagli-estremismi
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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