Anche se nelle famiglie storiche di pizzaioli napoletani, le donne hanno sempre lavorato, ma all’ombra dei propri mariti o figli. Tutt’oggi si dedica loro poca attenzione, anche quando sono molto brave e la loro pizzeria è sempre piena.
E’ il caso di Paola Cappuccio che nel 2012 ha inaugurato Pizza Verace a Portici, alle porte di Napoli. Si può dire che sia nata con le mani in pasta e i suoi racconti dell’infanzia o dell’adolescenza in pizzeria sono divertenti e a tratti emozionanti. Chi è figlio di pizzaioli praticamente trascorre i tempi al di fuori della scuola nel locale di famiglia, assorbendo quel know how che nella maggior parte dei casi lo spinge ad intraprendere a sua volta il mestiere dei genitori.
Paola discende dai Leone della storica pizzeria Trianon, dal 1923 simbolo di Napoli per i suoi cittadini e molto nota anche all’estero. Il Trianon deve la sua crescita alla caparbietà dei bisnonni Ciro Leone e Giorgia Di Somma che da panettieri scelsero di diventare pizzaioli con banco su strada, come si usava a quei tempi. Solare e femminajuolo lui, rigida e concreta lei, in breve divennero il punto di riferimento per il quartiere di Forcella e in seguito di tutti i napoletani.
Famiglia numerosa, tanti erano i bambini a correre su e giù tra i piani del locale e il momento più desiderato, racconta Paola, era riuscire a mettere le mani sui panetti di pasta lievitata, cercando di dare forma alla propria pizza. Di lei colpisce la solarità, l’equilibrio, la disponibilità verso gli altri. Questi particolari hanno favorito il successo della sua Pizza Verace, la gente qui viene anche per il piacere di incontrarla ed il locale è sempre pieno, in tutte le stagioni dell’anno.
Si è dedicata molto alla ricerca, con il pallino fisso di liberare la pizza dai luoghi comuni e gli empirismi del passato per poter offrire ai suoi clienti un prodotto di altissima qualità. L’impasto è uno dei migliori che si possano trovare tra Napoli e provincia e la pizzaiola verace si diverte a proporne diverse versioni, giocando con le farine ed i tempi di maturazione. L’alta qualità e l’ampia scelta dei prodotti agroalimentari della Campania facilita moltissimo la varietà del paniere in dispensa.
Oggi i pizzaioli viaggiano molto tra le cucine degli chef imparando ad abbinare gli ingredienti tra loro e questo stesso percorso è stato seguito dalla Cappuccio che propone in menù pizze gourmet oltre a quelle della tradizione partenopea. L’idea di apertura è tipica dei napoletani, quelli di città, sempre pronti al confronto, ad accogliere e condividere, indipendentemente dal ceto sociale. Tali valori sono forti nella personalità di questa pizzaiola, così come il fattore umano a Pizza Verace è un principio sacrosanto che si percepisce nel bellissimo rapporto che ha con i suoi dipendenti.
Da provare assolutamente la Pizza Inverno con baccalà, scarola, olive caiazzane e capperi di Salina, anche la pizza con funghi porcini, castagne e pancetta, oppure quella con impasto alla curcuma, pomodorino giallo del Vesuvio, provola cotta nella buccia foglia di limone e buccia di limone di Sorrento grattugiata.
Marina Alaimo
fonte: https://www.identitagolose.it/sito/it/44/18571/dall-italia/paola-cappuccio-quando-la-pizza-donna.html
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