Dove lui è tornato, dopo aver inanellato il gotha dell’hôtellerie di lusso - dallo Splendido di Portofino al Pellicano di Porto Ercole, da Villa San Michele a Fiesole sino a Palazzo Bauer di Venezia. Non facendosi mancare una tappa oltremanica.
“Dopo l’alberghiero mi sono specializzato nella preparazione dei dessert nei più grandi alberghi. Ma alla fine ho sentito il richiamo della mia terra. E sono ritornato”, spiega Davide. Che dieci anni fa apre una pasticceria a San Martino di Castrozza - che c’è sempre (ma in un’altra sede) ed è più cioccolato oriented - e nel 2016 inaugura a Mezzano il suo quartier generale. Con tanto di laboratorio.
“Si tratta di uno spazio di 250 metri quadrati. Settanta sono dedicati al negozio, il resto è tutto lab. Ma non è ancora grande abbastanza”, continua l’artigiano. Che ha dovuto e saputo integrare l’estro e la fantasia della pasticceria da ristorazione con il rigore e le regole della pasticceria più tradizionale. Passando dal piatto al banco. “In realtà sono in guerra da dieci anni”, dichiara. “Ma alla fine sono riuscito a mettere insieme le due cose. A far sì che una completasse l’altra. Anche se nella pasticceria tradizionale prevale più la tecnica, mentre in quella da ristorazione tutto è concentrato sul gusto”.
Una storia fatta di incontri quella di Davide. Di incontro con il suo amato territorio. E di incontri con altri territori.
“La mia compagna è originaria di Goiânia, vicino a Brasilia. E ogni anno andiamo in Brasile”, racconta il pasticcere. Che ha integrato nel suo bagaglio culturale anche passion fruit, ananas e cocco. “Con questi ultimi due frutti preparo una pastina a base frolla, dedicata a mia mamma Donatella”, precisa orgoglioso lui. Che rende massimo onore anche a Mezzano, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Facente parte del Parco Naturale di Paneveggio - Pale di San Martino.
Così, all’interno di un progetto comunale quale “Mezzano Romantica”, ha messo a punto i biscotti “Romantici”, preziosi di fiocchi di mais, garnetole (mirtilli rossi), caréz (cumino selvatico) e botìro di Primiero. Un Presidio Slow Food. Un burro di malga profumato e aromatico, dalle nuance floreali ed erbacee. Un vero concentrato di montagna. Presentato nel caratteristico stampo in legno intagliato. “Io lo uso nel panettone e nei grandi lievitati. È un prodotto eccezionale. E utilizzato a crudo è ancora più buono”.
Cristina Vigge
fonte: https://www.fuorimagazine.it/mono/post/?mono=integrazione&permalink=davide-lucian-incontro-di-culture
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