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come e dove Petra arriva in tavola
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A Collisioni è Bread Religion (Parte III)


Musica, cinema, letteratura, paesaggi e assaggi. Fino al 16 luglio, il festival agrirock torna a illuminare Barolo con la sua compilation di concerti, degustazioni e jam session artistiche. E venerdì 5 luglio, in Piazza Rosa, entra in scena Bread Religion. Sotto il segno di Petra

Bollicine brillanti

Burger, sandwich, ciabatte, bocconcini e focacce dallo spirito local e global, in perfetta coerenza col mood di Collisioni. Fieri di raccontarsi, su e giù dal palco, attraverso i loro sapori e autori, intervistati da Paolo Vizzari. E fieri pure di interagire con drink e bollicine.

Certo. Attori della dinamicissima soirée sono pure le finissime bollicine dell’Asti Secco. Sostenuto da un consorzio, tutelato dalla docg e caratterizzato da un tono fresco, fragrante, floreale e brillante. Uno spumante nato dalle uve moscato che ben s’abbina al mondo salato. Mentre è l’armoniosa aromaticità dell’Asti Moscato ad accordarsi con i dessert. Un vivace non-spumante dal basso tenore alcolico.


Cocktail "on the rocks"

Tanto, a rialzare i “gradi” ci pensano i cocktail firmati dai mixologist di Compagnia dei Caraibi, azienda di Vidracco (ma la sede operativa è a Colleretto Giacosa) che dispensa merci e idee a elevato tasso d’eccellenza. Una realtà versatile, attiva nell’importazione e distribuzione di spirits premium e super premium (e pure di soft drink), provenienti dal mondo e dal Bel Paese. Proprio come il Malfy Gin, con chiaro riferimento ad Amalfi e alla sua Costiera. Dove, agli inizi dell’undicesimo secolo, si dice che i monaci abbiano inventato il gin.

Questo? È distillato in quel di Moncalieri dalla famiglia Vergnano (i mastri distillatori sono Beppe Ronco e Denis Muni) ed espresso in un poker di referenze che spaziano dall’Originale (con ginepro wild e acqua sorgiva del Monviso) a quella con i limoni sfusati (della Costiera, naturalmente), da quella con pompelmo rosa siciliano a quella con arance rosse siciliane. Un gin di grande appeal, dal timbro azzurro e solare.

Ma non mancano i bitter Rouge! white e red. Quest'ultimo perfetto con l'East Imperial grapefruit tonic water, oppure col Vermouth Riserva Carlo Alberto. La cui preziosa bottiglia - firmata da Assiolo (Gianluca Scolaro) - rievoca la cultura sabauda, rammentando le architetture di Torino e sintetizzando Art Déco e Art Nouveau, il colonnato della Gran Madre e la silhouette di Palazzo Madama.

E ancora, l'amaro Jafferson by Vecchio Magazzino Doganale. Un amaro rurale calabrese, virtuoso di bergamotto, origano, rosmarino e arance dolci e amare. E poi l'ammaliante amaro Mandragola, figlio di quindici erbe raccolte in Val Chiusella, nonché il liquore digestivo Salvia & Limone, custodito in una bottiglia da collezione. E ideale per un drink dalle note inedite.


Dj set, vocalist e percussioni

Panini d’autore, bollicine e drink che vanno a ritmo della musica live. A firmarla? I Diecicento35 - come il codice di avviamento postale del quartiere Mirafiori Sud di Torino -, con la presenza di Carola Rovito, Marco Bressello e Lorenzo Bulgarini. A seguire, la travolgente ironia del dj set siglato Tuttafuffa e l’aftershow Supalova targato da un maestro dell’house music come Joe T Vannelli. Con lui alla consolle: i Vannelli bros e Silvano Del Gado. Per ballare tutta la notte.


Un weekend a tutto wine & food

Un grand opening Bread Religion. Un party che dà lo start ad altre due intense giornate all’insegna del wine & food: sabato e domenica 6 e 7 luglio. Con il palco, allestito nel cortile del Castello di Barolo, pronto ad accogliere tasting, approfondimenti, momenti di intrattenimento, gemellaggi interregionali e chiasmi gustativo-musicali. Anche grazie alla partecipazione di vari consorzi: dell’Altalanga, del Chianti Classico, del Vermentino di Gallura, del Barbera d'Asti e Vini del Monferrato e del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.

Sempre presente la “casa” di Petra. Dove degustare altre specialità bread oriented. Ecco allora le fette di pane al mais profumate al burro e salvia, accompagnate dai friciulin (frittelle) di patate made in Piemonte; il pane rustico a base della “tuttograno” Petra 9, con filetto di fassona marinato e servito (freddo) con una crema di formaggi langaroli; e il pane al latte con la crema di nocciole di Baratti & Milano. Per una pausa di dolcezza.


Artisti e mostri sacri

Collisioni di generazioni e di generi: alimentari, umani e artistici. Anche perché molti sono i personaggi attesi nell’infuocato fine settimana di Barolo:

da Jonathan Coe a Roberto Saviano, da Chuck Palahniuk a John Irving, da Vittorio Sgarbi a Emmanuel Carrère, da Stefano Accorsi a Luca Argentero, da Ornella Vanoni a Loredana Bertè, da Max Gazzè a Carl Brave, passando per Paola Turci, Nina Zilli, Daniele Silvestri, Maurizio Carucci (Ex-Otago), Ghemon, Il Volo, Diodato, Lazza, Al Bano, Mahmood e Måneskin.


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Cristina Viggè
fonte: http://www.fuorimagazine.it/blog/shooting/?permalink=a-collisioni-%C3%A8-bread-religion



Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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