Si incontrano grazie a Giuseppe Vesi e alla sua continua ricerca di eccellenze e nuove idee da portare in pizzeria. Saranno presentati infatti il 20 ottobre i bon bon al cioccolato (praline realizzate con lo stesso impasto della pizza, fritte o cotte in forno a legna con due varianti di ripieno: "cremino" cacao, latte e nocciola, e "foresta", appunto) che si aggiungono alla ristretta ma curata selezione dei dessert di Pizza Gourmet, il locale aperto a gennaio scorso nel quartiere Vomero.
Vesi, appartenente a una storica famiglia di pizzaioli con diversi locali nel centro storico, ha deciso di spostarsi sia fisicamente che come filosofia di lavoro dal cuore pulsante della tradizione partenopea. O meglio, di ritornare alle sue origini come afferma lui stesso:
«Sono voluto tornare alla pizza ‘autentica’, com’era fatta nel Settecento. A quel tempo si usavano farine non raffinate, e io ho scelto appunto di utilizzare per le mie pizze farine di tipo 1, macinate a pietra, ottenute da grani italiani da agricoltura integrata e senza aggiunta di additivi e miglioratori. Anche se oggi questo tipo di pizza non rientra nei disciplinari della ‘pizza napoletana’, che prevedono l'uso di farine 0 o 00, per me la vera pizza è questa».
Nel suo locale, quindi, Vesi sposa la tradizione con l'attenzione a materie prime, ambiente e servizio tipiche del nuovo modello di pizzeria ‘gourmet’ che si sta diffondendo negli ultimi anni, senza per questo rinnegare la storia e la validità della pizza partenopea, anzi.
In menu si trovano pizze classiche e più originali, con condimenti ‘creativi’ a base del meglio della gastronomia campana e italiana in genere:
dalla Marinara con aglio rosso di Nubia e origano di Pantelleria, alla Pistacchio Gourmet con pistacchi di Bronte e pomodorini gialli del Vesuvio, fino alla Jambon de Bosses con mozzarella di bufala campana DOP, pomodorini del piennolo del Vesuvio DOP, rucola, scaglie di parmigiano Reggiano DOP e lo squisito prosciutto valdostano.
E per i vegani (o gli intolleranti al lattosio) c'è persino la pizza con mozzarella di soia fatta in proprio.
Alla base, un impasto – anzi due, potendo scegliere a piacere tra quello a base di farina 1 e quello 100% integrale – che mantiene tutto il sapore del grano grazie all'utilizzo di poco sale e di farine di qualità, ed estremamente digeribile grazie alla cura posta nella lievitazione e maturazione in 2 step: si parte da un pre-impasto con biga che riposa per 18 ore, e si procede al secondo impasto che matura per altre 24 ore.
Per accompagnare le pizze, una selezione di birre artigianali e una lista di vini TripleA, che riunisce produttori “Agricoltori, Artigiani, Artisti”.
Luciana Squadrilli
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=551
Foto da pagina Facebook (ndr)
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
Iscriviti e ricevi le novità nella tua email.