Ma se si fosse presentato vestito di rosso e con barba bianca e cappello sarebbe andato bene lo stesso, perché al pubblico del congresso è apparso come Babbo Natale.
Un po' per i vassoi colmi di pizza in teglia alla romana con due farciture semplici (pancetta e mozzarella di bufala e il delicato connubio di topinambour, zucca ed erbette) per far risaltare il sapore dell'impasto ad alta idratazione, croccante fuori e soffice dentro, e la perfezione della lievitazione, di cui secondo il pizzaiolo veneto la romana è la massima espressione.
«La semplicità paga sempre - sottolinea - pensiamo alla pizza come un contenitore su cui possiamo buttar su tante cose a caso, invece è meglio mettere meno ingredienti, ma di qualità».
E un po' per il gran finale, una dolcissima sorpresa: il suo panettone, il prodotto da cui è nato il lavoro di studio sul lievito madre.
Mentre fuori nevica da due giorni su una Milano fredda e ormai imbiancata, Renato distribuisce al pubblico dei celestiali assaggi che rendono tutti contenti come bambini alla Vigilia.
Redazione Identità Golose
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=396
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