il tempo che serve per far maturare l’impasto e garantire così la massima digeribilità, e materie prime selezionate fra mozzarelle fior di latte tagliate a mano, pomodoro San Marzano, presidi Slow Food, molti prodotti locali e solo ortaggi stagionali.
Il risultato è una pizza di grande bontà e goduriosa come poche, che solo a guardarla fa venire l'acquolina in bocca e, infatti, affondare il morso in un bordo di grande fragranza, morbidezza e perfetta consistenza garantisce il promesso piacere.
Completano l’opera - nelle farciture - accostamenti interessanti ed equilibrati, a volte fantasiosi ma mai esagerati, partendo dalla spettacolare Manzo tonnato (purtroppo ormai fuori carta, ma speriamo che torni), passando per Crudo e burrata, per Ricotta di bufala, spinaci e spianata calabra, o la Pancetta, asparagi e uova mimosa, o la Fior di latte, pesto di basilico e pomodorini gialli del Vesuvio, per non parlare della Baccalà e ciliegie, una delle pizze firma.
Fino - dulcis in fundo - alla richiestissima pala alla romana, un successone che, di solito, va a ruba.
Davvero c’è l’imbarazzo della scelta, in una carta che varia dai grandi classici a realizzazioni anche molto creative, ma mai oltre le righe per il palato.
Ottima, e anche qui bene strutturata, la scelta delle birre, con la lodevole idea di spinare ogni sera una artigianale diversa.
Claudio De Min
fonte: https://www.identitagolose.it/news/view.php?id=146
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
Iscriviti e ricevi le novità nella tua email.