dopo un bella esperienza al ristorante Quattro Passi di Nerano a Massa Lubrense, due stelle Michelin di altissimo profilo.
Lo chef Cirillo ha ripreso la gestione dei fornelli di casa, dando una svolta gourmet al menu e trasformando la cucina dell’Incrocio, per la gioia di Alfonso Contieri, titolare del locale che sorge a due passi dall’area archeologica di Oplonti, nei pressi della stazione della Circumvesuviana Torre Annunziata Villa di Poppea, non molto lontano dall’uscita Sud dell’autostrada A3.
Praticamente in un punto strategico, dove intercetta i flussi turistici (in grande crescita) che scelgono le bellezze storiche e archeologiche di Torre Annunziata, facendo tappa anche all’Incrocio.
“Stiamo cambiando l’intero menu – spiega Ciro Cirillo – rivisitando in maniera “leggera” la cucina tipica napoletana. È inutile stravolgere i piatti classici che sono i nostri punti di forza, basta semplicemente qualche accorgimento”.
Naturalmente, si parte dalle certezze che solo un porto di pescherecci può offrire: “Puntiamo essenzialmente sul pescato del giorno – dice lo chef – e non potremmo fare diversamente. Ogni mattina, andiamo al mercato e scegliamo il meglio che ci offre il mare. Poi, tutto diventa più facile in cucina”.
Il pesce è – e sarà – il punto di forza del menu del ristorante L’Incrocio.
A cominciare dagli antipasti, dove la fanno da padrone la tartarre di gamberi e la tagliatella di calamari con vellutata di cavolo, che conservano il vero gusto del mare grazie alle marinature leggere e alle cotture a bassa temperatura, che ne preservano anche la morbidezza.
“Però abbiamo capovolto il menu” assicura lo chef, e non scherza: prima degli antipasti, serve due babà napoletani: uno con acqua di pomodoro, caviale di melanzane e provolone del monaco, l’altro con burrata e basilico, il tutto accompagnato da un cappuccino, sì, anche questo salato (ottimo alla zucca).
Nel nuovo menu ha un posto di tutto rispetto la Minestra napoletana rivisitata, accompagnata da polpettine di pesce (il contenuto varia di giorno in giorno, dipende dal pescato).
Bella consistenza e giusto equilibrio vengono dal risotto al nero di seppia con burratina affumicata e germogli di ravanello, mentre come secondo è da provare la pescatrice cotta a bassa temperatura e scottata in padella con chiodini al salto.
E poi…e poi c’è Antonio Cirillo, pizzaiolo gourmet e fratello dello chef Ciro. Lui ha perfezionato ulteriormente gli impasti preparati con farina Petra, lunga maturazione e alta idratazione. La novità del momento è offerta da una “fuori menu”:
la Pizza Gourmet Napoli 2.0, una rivisitazione di un classico. Su una base di salsa di pomodoro San Marzano dopo, il pizzaiolo gourmet Antonio adagia pomodori semisecchi, olive Caiazzane, alici di Menaica, aglio di Ufita, origano di montagna, basilico e una spolverata di caciocavallo dei monti Lattari.
Accanto all’ottimo cibo, si può scegliere tra una selezione delle migliori birre artigianali sul mercato, mentre il dessert si sceglie tra la pasticceria firmata da Sal De Riso.
Dario Sautto
fonte: http://www.gustomediterraneo.it/lincrocio-ristorante-e-pizzeria-gourmet-torre-annunziata-napoli/
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