"Povero" lascia intendere l'accettazione passiva di una situazione di disagio che nasce dal non poter spendere, mentre "sobrio" è segno di una scelta consapevole di prodotti essenziali spogliati dell'inutile per costare il giusto.
Che si voglia considerarla povera o sobria, la pizza è comunque un piatto di grande attualità, perchè la tendenza dei consumatori verso una spesa più responsabile e attenta è oramai una situazione di fatto.
Nello stesso tempo, si parla sempre più di frequente di pizza "gourmet" per indicare tipi, varianti e interpretazioni della pizza che si distinguono per una maggiore ricercatezza nella scelta degli ingredienti e nella lavorazione degli impasti.
Ma come si concilia la sobrietà della pizza associata a un prezzo relativamente economico, con la qualifica di gourmet?
Il controsenso apparente si risolve considerando che l'aggettivo "gourmet" deve più correttamente riferirsi non alla pizza in sè quanto piuttosto alla tipologia di clienti che sempre più numerosi si orientano a una pizza realizzata con la cura e il gusto di un artigiano un po' cuoco e un po' fornaio.
Come i pizzaioli che si formano nei corsi di Università della Pizza. (in foto, le 10 pizze di Corrado Assenza per Pizza per l'Italia, un viaggio compiuto con Molino Quaglia).
Piero Gabrieli
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=363
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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