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God Save the Food a Milano


L’insegna nasce a Milano cinque anni fa con l’apertura del primo locale in via Tortona. Dal suo successo l’idea di replicare, nel giugno del 2015, in uno spazio più ampio, in pieno centro, ai margini del quartiere Brera, ricco di vita e animazione.

Il nuovo God Save the Food si affaccia accanto al sagrato della splendida basilica del Carmine, un angolo pedonale che conserva il fascino storico della vecchia Milano e occupa i ciottoli antichi con un ampio dehors, ideale per una pausa che poco risente della frenesia del traffico cittadino, lì accanto ma defilato. I locali interni sono eleganti, spaziosi, illuminati da luci soffuse che invitano al relax; l’ambiente minimal chic, moderno e confortevole.

“Lo stile è newyorkese – spiegano Rossano Foddi e Antonio Granata, a capo della brigata di God Save the Food – e la cucina si  ispira ai canoni contemporanei e internazionali. L’idea iniziale era quella di una ristorazione salutista, biologica, con tante insalate e pochi grassi, con piatti presi dalla cucina orientale e centrifugati di frutta e verdura. 

L’impronta rimane, nella cura della scelta delle materie prime e nella stagionalità delle proposte, ma abbiamo ben presto ampliato la nostra offerta quando ci siamo resi conto che il pubblico era maggiormente orientato verso piatti più sostanziosi e accattivanti. 

Oggi abbiamo in carta diverse proposte di wok di verdure e di carne in stile tailandese ma anche fajitas messicani, hamburger succulenti, club sandwich e ceasar salad, guacamole e hummus accanto a classiche cotolette alla milanese o prosciutto di Parma. 

Gli spaghetti al pesto convivono perfettamente col pollo al curry e in più facciamo un’ottima pizza fatta solo con farina macinata a pietra. Insomma, una cucina internazionale per tutti i palati, ma sempre di alta qualità, leggera e naturale. Una cucina fatta per cittadini del mondo”.

E tutto il mondo, di fatto, s’incontra qui, per le vie di Milano, città che sta riscoprendo la sua vena internazionale, più bella e più viva nel dopo Expo.

“Non c’è stata l’affluenza aspettata durante Expo – riconosce Antonio Granata – ma certamente Milano è alla ribalta e gli effetti già s’intravvedono. Le vie sono affollate di turisti e anche i milanesi hanno riscoperto il piacere della convivialità”.

Da God Save the Food si può consumare un ottimo pasto seduti al tavolo a ogni ora del giorno.

“Abbiamo dovuto adeguarci al sistema – spiega Rossano Foddi – perché se è vero che gli italiani sono ancora legati all’orario stabilito dei pasti, gli stranieri sono più flessibili e si aspettano di pranzare sempre, tutto il giorno. Il pranzo di mezzogiorno resta quello principale e impegna 6 cuochi in cucina, poi nell’arco del pomeriggio presentiamo un menu più ristretto per tornare all’offerta completa la sera. 

Ci sono 2 brigate che si alternano e riusciamo a servire 400 coperti al giorno. All’inizio non pensavamo di avere una tale affluenza ma, del resto, la zona è strategica e i clienti non mancano. La sera serviamo l’aperitivo, cocktail e drink speciali, con un buffet abbondante e ricco perché a Milano resta l’usanza e i clienti se l’aspettano ”.

Dalla colazione al dopo cena, un angolo di mondo, in una città che va avanti.


Marina Caccialanza
fonte: https://www.salaecucina.it/fare_ristorazione/god-save-the-food-a-milano/

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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