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Galeotte furono le uova di cioccolato


Galeotte furono le uova di cioccolato che da Prato 9 anni fa, Massimiliano venne a realizzare in Versilia per un collega seravezzino. Vi incontrò Alessandra, tempo sei mesi e già avevano deciso un destino in comune. Profumava di vaniglia e bignè.

Dedizione, passione, rigore sono le caratteristiche che fanno la differenza nella pasticceria Gherardi a Montramito, proprio sulla rotonda Il cuore di questo locale sono due ragazzi: Massimiliano Bettazzi nato da famiglia di pasticceri pratesi, Alessandra Gherardi di Forte.

Anni di esperienza alle spalle in laboratori versiliesi per lei, concorsi internazionali vinti ed appesi alla casacca di lui. Quindi l'inevitabile decisione di affrontare l'avventura della vita, sfornando brioche a tutte le ore e farcendo piccoli bignè, dalla scelta imbarazzante per varietà e golosità.

"Siamo aperti da gennaio 2010, riscuotendo da subito un successo inaspettato che fortunatamente non dà segni di cedimento", racconta Alessandra in un attimo di pausa.

La giornata da queste parti inizia presto. Alle 3 Massimiliano è già in negozio per preparare le prime sfornate di saccottini e cornetti, senza smettere mai, tutto d'un fiato fino al tardo pomeriggio.

"Notiamo con piacere che il rito della merenda è ancora vivo e vegeto, mentre a Prato - commenta lui, un passato di un anno e mezzo da stagista alla Etoile Academy e poi in Francia a manipolare cioccolato - si andava avanti in apnea la mattina, ma dopo pranzo si tornava a respirare". 

Nel dire questo, pur con la stanchezza sul volto, gli occhi di Massimiliano brillano di soddisfazione, anche se alla fine ciò ha significato abbandonare i concorsi e rinunciare al batticuore che gli dava plasmare cacao.

"A Pasqua ci piacerebbe offrire qualche uovo in più, ma non abbiamo tempo per realizzarli" annuisce abbassando lo sguardo, anche se poi il volto torna ad illuminarsi quando parliamo di colombe e panettoni.

"Uso un lievito madre vecchio di almeno quarant'anni. Però è un peccato farlo vivere solo a Pasqua e Natale - dice Massimiliano - così pensavo di inventare un dolce imbevuto nel vinsanto che sia adatto a qualsiasi stagione. I nostri clienti apprezzano molto i lieviti" spiega, mentre dal bancone un frequentatore che intinge il cucchiaino nel macchiato decorato da un pavone, aggiunge: "anche il vostro millefoglie è da primato".

Tra le proposte del mattino: lo "scendiletto" (una sfoglia con crema e pinoli), il "bastone del nonno" (rotolo di sfoglia con crema pasticcera e mandorle), ampia varietà di cornetti da intingere nel cappuccino.

Questi ultimi anche in formato maxi, ma si chiama Brioscione, nato per gioco e diventato uno dei cavalli di battaglia: una grossa brioche in due misure, farcita di crema chantilly e fragole o frutti di bosco.

Una candelina sopra e il gioco è fatto: con 15 euro si mangia in 10 e la figura è assicurata. "Ne abbiamo venduti anche per matrimoni, con decorazioni che non invidiano niente alle classiche torte nuziali".


Redazione Il Tirreno
fonte:
http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2012/03/29/news/galeotte-furono-le-uova-di-cioccolato-1.3749453

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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