Nei loro ristoranti di via Padova e via Pisacane si può infatti comporre la propria pizza oltre che contare su un impasto di farine solo italiane.
Ieri ha celebrato anche l’ultima sede, in viale Monza 256, un ristorante da 200 posti con alcune peculiarità importanti:
per dipingere i muri è stato chiamato uno street artist perché come ha spiegato Andrea Villani, uno dei due ideatori del brand, “pensiamo di usare questi spazi anche per organizzare eventi legati all’arte”.
Le sale sono ampie e il menu si è arricchito di un nuovo impasto stile classico Napoletano, che conferisce a questo impasto un cornicione ben alveolato e poco consistente, un tocco segreto che aggiunge la giusta croccantezza.
Per ottenere gli impasti singoli per ogni pizza il processo dura giorni e giorni: lo scopo è creare una pizza leggera da digerire facilmente, che sia una tradizionale o una di quelle gourmet.
Questa impostazione pone Mani in Pasta in netta controtendenza rispetto alla pizza fast food diventata main stream: da cibo veloce a cibo studiato e di qualità, un cambiamento di concept molto rilevante per uno degli alimenti tradizionali italiani.
Inoltre Mani in Pasta ha aggiunto al menu due primi, pasta fresca trafilata al bronzo in due varianti, pomodorini freschi saltati in padella e una classica carbonara. La tipologia della pasta cambierà ogni giorno e si potrà scegliere tra mafalde, tortiglioni, maccheroni, solo per fare qualche esempio.
Anche le collaborazioni sono di livello e meneghine: il nuovo ristorante ha infatti a disposizione una ricca selezione di birre del Birrificio Milano, un’altra eccellenza meneghina.
Michelangelo Bonessa
fonte: http://www.osservatoremeneghino.info/30/05/2019/ecco-il-super-ristorante-della-pizza-slow/
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